lunedì, marzo 25, 2013

Ma il giaguaro ci è o ci fa?

Ma Bersani ci è o ci fà? Voglio dire, fa finta di non capire o non capisce davvero? Cioè è cosciente di essersi ficcato in un cul de sac oppure spera ancora di riuscire laddove tutti pensano invece che fallirà? E' un genio della politica o piu' realisticamente un fallito destinato presto a passare la mano ad altri lasciando cadere l'incarico del Colle e, cosa peggiore per lui, cedere la leadership del suo partito? Curioso questo Bersani. Perde le elezioni, ma fa finta di averle vinte. Non ha una maggioranza ma si illude di poterla trovare. Sa che i grillini non lo seguiranno ma lui insiste ad inseguirli. Non vuole elezioni immediate ma sta facendo di tutto per ottenerle. Cerca l'unità del Pd ma di fatto lo sta spaccando. Dice che in Italia la situazione è drammatica, che il Paese ha bisogno necessariamente di un governo, ma poi sbatte la porta in faccia all'unica forza (Pdl) che gli offre su un piatto d'argento la possibilità di formare una maggioranza e il varo appunto di un governo. Voi lo capite? Io francamente no. Dove voglia andare a parare a sto punto solo lui lo sa. Certo è che di questo passo rischia di perdere su tutti i fronti. Da l'impressione di uno che essendosi cacciato dentro un vicolo cieco cerca disperatamente di venirne fuori senza però sapere come. Al che la domanda sorge spontanea: ma chi glielo ha fatto fare di imbarcarsi spontaneamente in una situazione complessa e complicata cercando anzi quasi pretendendo l'incarico da Napolitano? Avrà intuito genialmente una possibilità di successo che noi comuni mortali ancora oggi non riusciamo a scorgere? Avrà immaginato di formare un governo forte e coeso per dare le risposte che il Paese si aspetta? Ma quale appunto? E con chi soprattutto? Gira e rigira gl'interrogativi sono sempre gli stessi. La realtà è che  tra mercoledi e giovedi Bersani sarà costretto a ritornare dal Capo dello Stato con la coda in mezzo alle gambe. Non avrà i numeri che Napolitano gli aveva richiesto per affidargli un incarico pieno, per cui sarà costretto a passare la mano. Perchè dunque questo giro a vuoto? Si sarà veramente illuso in uno smottamento di grillini al Senato? Se cosi fosse, può un leader di un grande partito, com'è appunto il Pd, vivere di illusioni e non di certezze? Non sarebbe stato strategicamente meglio starsene fermo ed aspettare le mosse del Capo dello Stato che un governo lo vuole davvero e farà di tutto per averlo con il rischio che lo stesso Bersani potrebbe prima o poi essere costretto a rimangiarsi la sua pregiudiziale antiberlusconiana?  E poi, parliamoci chiaramente: che senso ha in questa fase ascoltare le parti sociali? Il presidente dell'Anci, per esempio,  potrà forse aiutarlo a trovare i senatori che gli mancano? E la Camusso? E tutti gli altri? Dai, "ragassi" l'impressione che si ha è che in questa confusa fase il leader del Pd stia veramente perdendo la bussola o se preferite sta perdendo solo tempo pettinando le bambole. Bersani  ha un'unica decisiva mossa da fare: si guadagni un'uscita di scena dignitosa, ammetta la sconfitta personale, si metta cioè da parte e spalanchi finalmente le porte a Matteo Renzi. Ne guadagnerà il Pd, ne beneficerà il Paese.

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