lunedì, marzo 18, 2013

Cipro in fiamme, l'Europa trema, in Italia si scherza

Non ne parla nessuno. Stamani sui giornali solo qualche accenno nelle pagine interne, ma nessun richiamo in prima. Eppure è il caso del momento, il fatto piu' eclatante che sta scuotendo l'Europa, una miccia che se innescata potrebbe far divampare un pauroso incendio finanziario nel Vecchio Continente mandando in fumo l'Euro e quindi la nostra economia. Accade che il minuscolo stato di Cipro è in difficoltà, non ha pi' soldi, rischia dunque la bancarotta e per evitarla ha chiesto aiuto all'Ue. Bruxelles si è detta pronta a sostenere il governo di Nicosia concedendo un prestito di dieci miliardi ma chiedendo in cambio una tassa sui depositi bancari dei cittadini. Il 6% per i depositi inferiori ai 100 mila euro, il 9 per quelli superiori. Apriti cielo. E' partita la corsa al ritiro del contante in banca. In pochi giorni pare che siano stati prelevati già circa 20 miliardi. I ciprioti, giustamente, ritengono piu' sicuro tenere i propri soldi nel materasso anzichè lasciarli in mano agli istituti di credito. Per evitare il peggio, il governo cipriota ha imposto la chiusura di due giorni alle banche, mentre la finanza internazionale già sta mandando segnali inequivocabili. Le borse di tutto il mondo hanno riaperto in forte ribasso, lo spread ha ripreso a galoppare, l'euro si sta svalutando decisamente rispetto alle altre monete. Gli speculatori temono infatti che quanto accaduto a Cipro possa replicarsi prossimamente anche in altri paesi europei piu' grandi: dalla Spagna all'Irlanda, passando dal Portogallo, finendo appunto con l'Italia. Da qui il timore di un nuovo e pesante attacco speculativo alla moneta comune. L'Europa trema. Gli stessi ciprioti per mettersi al riparo stamani sono volati in Cina per chiedere aiuto al governo del neo premier Xi. Uno smacco per la stessa immagine politica dell'Unione Europea. Il timore di un effetto contagio è altissimo.
Ma per noi italiani i problemi sono altri. I problemi sono Grillo e i dieci adepti che l'hanno tradito votando Grasso alla presidenza del Senato. I problemi sono Bersani e quella babele del Pd che un giorno si e l'altro pure rischia di spaccarsi. I problemi sono i guai giudiziari di Berlusconi su cui si sono avvitati i parlamentari pidiellini. Il problema non è dunque la governabilità di un paese che rischia la deriva anche per responsabilità non proprie, ma piccoli e beceri interessi di parte. Grillo non vuole darla vinta a nessuno e   sputacchia le avances di Bersani per formare un governo. Bersani non vuole darla vinta a Berlusconi ma manco a Renzi. Berlusconi non vuole darla vinta ai giudici, anche se al momento è l'unico che osa parlare di governo di larghe intese, ma la predica viene da un pulpito ritenuto, a torto o ragione, poco credibile per cui guai a cedere alle sue lusinghe. Sono questi i problemi di noi italiani, mentre attorno rischia di divampare un incendio finanziario di proporzioni colossali che finirà per incenerire noi, i nostri risparmi e tutti i nostri falsi problemi. E' come se nel resto d'Europa facessero sul serio, mentre noi continuiamo a scherzare con le cose serie facendoci beffe del nostro destino. Meno male che almeno c'è Francesco, un Papa che giorno dopo giorno piace sempre di piu'.
 

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