venerdì, marzo 08, 2013

Breve ritratto di un "faro nella nebbia"

Breve ritratto. Senza pretese storiche nè politologiche. Solo semplici sensazioni da cittadino comune. E' un breve, anzi un brevissimo ritratto di un Signor Presidente della Repubblica, al secolo Giorgio Napolitano, già comunista mangiabambini adesso laudatissimo e stimatissimo Capo dello Stato. Sarà stato pure un sodale dell'ex totalitarismo sovietico, avrà pure sostenuto l'invasione russa in Ungheria, ma a questi peccati di gioventù ha saputo contrapporre nell'età senile un'immagine di se di uomo delle istituzioni perfettamente liberale e democratico. Di piu'. Da Presidente della Repubblica ha incarnato alla perfezione quel ruolo di terzietà e di garanzia che per Costituzione e prassi politica si richiede all'inquilino del Quirinale. Ha sempre agito tenendo un profilo alto e super partes, dimostrando in ogni sua azione di dare assoluta priorità all'interesse e all'unità nazionale. Non è caduto in facili tentazioni partigiane come capitato ad altri suoi illustri predecessori, nè si è rivelato uomo di parte favorendo in qualche misura la parte da cui egli stesso proveniva. E' stato un buon padre della Patria, ha evitato di fare figli e figliastri, ha bacchettato chi meritava di essere bacchettato, ha elogiato chi doveva essere elogiato. Sempre misurato, sempre calibrato, mai oltre misura, Napolitano ha saputo sposare la sua fisicità elegante e sobria con una pratica istituzionale altrettanto elegante e sobria. Fisyque du role, dicono i francesi. Ha saputo tenere la barra dritta nei momenti più caldi e difficili attraversati dal nostro Paese negli ultimi anni, soffocando con maestria e abilità politica egoismi di bottega e imponendo la propria visione unitaria a partiti oltremodo litigiosi. Ora gli tocca realizzare l'ultimo capolavoro. Dovrà agire come "un faro nella nebbia" che ci circonda. Insomma, gli si chiede l'ennesimo miracolo italiano. E già, perchè soltanto con un miracolo si potrà riuscire a risolvere un rebus politico-istituzionale che è senza precedenti nella storia repubblicana. Dovesse riuscirgli, a quel punto dovremmo proclamarlo Santo Subito e sperare in una sua immediata rielezione anche per evitare di ritrovarci al suo posto una faccia da mortadella.

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