sabato, marzo 21, 2020

Vietato avere paura

Stiamo suonando e cantando dai balconi, anche da quelli virtuali come lo sono i social. Un rito collettivo che dura ormai da dieci giorni e che si sta replicando altrove in Europa e nel Mondo. 

Siamo stati gli apripista planetari di un atteggiamento che non vuole essere mancanza di rispetto per quanti sono gia' morti e per quanti stanno lottando per salvarsi la vita. È un solo un rito propiziatorio, un modo come un altro per esorcizzare la paura, per non sentirci soli contro un nemico invisibile, subdolo, infame.

È anche un incoraggiamento per quanti sono costretti ad uscire di casa per garantirci la sopravvivenza, per tutti coloro che stanno mettendo a rischio la loro vita per garantire la nostra. Siamo come una curva da stadio che canta per sostenere la propria squadra del cuore. E la nostra squadra del cuore in questo momento si chiama Italia, siamo noi stessi.

 Ma dopo dieci giorni i numeri cominciano a farsi tremendamente seri e ci inchiodono ad una realtà da incubo che mai ci saremmo aspettati di vivere. Sto stramaledetto virus ci ha sbattuti fuori dalla nostra comfort zone. Le certezze di sole due settimane fa non sono piu tali. I nostri capisaldi psicologici, individuali e collettivi, stanno scricchiolando e la paura, quella vera, sta facendosi largo dentro di noi. Avanza, piano piano ma avanza nella stessa misura in cui passano i giorni e nella stessa misura in cui dentro ciascuno di noi cresce la consapevolezza che forse nulla sarà più come prima. 

Non si teme solo per la propria vita e per quella dei propri cari, ma anche per il nostro benessere e per quello dei nostri figli. Inutile nascondercelo: se tutto questo durerà a lungo, non qualche altra settimana, ma addirittura mesi, il rischio non è solo quello di vedere allungarsi notevolmente la lista dei deceduti, ma anche quello di raccogliere macerie dal punto di vista economico.

Forse ciò che temiamo di più è proprio questo, considerato che come al cospetto di qualsiasi altra malattia anche questa la stiamo vivendo come un fenomeno che riguarda gli altri e non noi, fin quando, Dio non voglia, all'improvviso non ne saremo colpiti. C'è in ciascuno di noi, quelli sani, quelli senza alcuna patologia pregressa, la recondita speranza di potercela comunque fare, di potercela comunque cavare come fosse una banale influenza anche se non lo è. Ci attacchiamo ai grandi numeri i quali ci dicono che la stragrande maggioranza di noi ne uscirà indenne.

Si teme invece il dopo ed è un timore questo che invece riguarda tutti. Molti tra noi sebbene ancora in piena salute sono già in sofferenza economica. E piu' passerà il tempo piu' questa condizione di difficoltà si espandera' a macchia d'olio ancora piu' velocemente di questo stramaledetto virus mettendo a rischio l'intero sistema paese. Si respira aria di guerra e per le strade non a caso comincia già a vedersi l'esercito.

Ma avere paura non serve. Farsi battere dalla paura complicherà solo il tutto, ci renderà ancora piu' impotenti rispetto ad una vicenda che rischia di lasciarci nudi di fronte a noi stessi.

Vietato dunque avere paura, se non nella misura in cui serve a renderci consapevoli che tutto comunque non finirà qui e che anche cadendo ci si potrà rialzare. Lo hanno fatto i nostri nonni e i nostri genitori dopo la piu' devastante guerra che l'umanità abbia mai visto. Lo potremo fare anche noi.

Vietato avere paura, anche perchè non possiamo non riporre fiducia nella scienza, nell'incredibile progresso raggiunto, nel fatto che nel chiuso di un laboratorio, ne sono certo, qualche eroe starà già mettendo a punto il vaccino che distruggerà il nostro nemico.

Buon week end Italia per quanto sarà possibile. Una preghiera per quanti ci hanno già lasciati e per quelli che stanno lottando contro la morte, ma non smettiamo di sperare.

giovedì, marzo 19, 2020

Bagnara isolata. Ora tocca a voi miei cari bagnaroti

Un colpo al cuore. Mi sembra davvero tutto surreale. Bagnara, paese da sempre aperto in tutti i sensi, luogo di relax baciato dalla natura, comunità dalla socialità altissima, patria della "cugghiunella" come filosofia di vita, da qualche ora è chiusa. Per colpa di uno stramaledetto virus che ha stravolto per il momento le nostre vite.

Da stasera non vi si potrà ne entrare, ne uscire, se non per ragioni di lavoro, di salute o di rientro al proprio domicilio. Non solo. E' fatto anche divieto assoluto di passeggio nelle principali vie del paese frazioni comprese, cosi come non sarà piu' possibile svolgere attività fisica all'aperto se non per esigenze di salute comprovate da regolare certificazione medica. Si potranno portare fuori gli animali domestici per le loro esigenze fisiologiche ma entro 100 metri dalla propria abitazione. I trasgressori saranno puniti con un'ammenda di 250 euro e nei loro confronti scatterà anche una denuncia penale.
Una decisione questa epocale, senza precedenti, che porta la firma del Sindaco in calce all'ordinanza n. 82/2020 che resterà nella storia della nostra meravigliosa cittadina. Una decisione comunque saggia, giusta e necessaria che vuole avere il senso di blindare il paese rispetto ad una potenziale diffusione del Covid 19 che è ormai arrivato anche in provincia di Reggio e nei paesi a noi vicini come dimostrano i bollettini ufficiali delle istituzioni. Non ultimo il caso di una sessantenne scillese risultata positiva al tampone e posta immediatamente in quarantena nella propria abitazione. A quattro passi da noi.

Quella di questa sera si aggiunge ad altre ordinanze già emanate dal Sindaco nel contesto   dell'attuale emergenza sanitaria tra cui figurano una dozzina di misure di quarantena nei confronti di concittadini rientrati frettolosamente dal Nord, la chiusura della Villa e dei cimiteri comunali. 

L'Amministrazione Comunale in stretto coordinamento con la locale caserma dei Carabinieri (un plauso per la rigidità dimostrata sin qui nei necessari controlli) e con il seppur ridottissimo Comando della Polizia Municipale stanno mettendo in atto tutto ciò che è nelle loro prerogative e nei loro poteri, nel rispetto della normativa vigente, per salvaguardare l'intera comunità bagnarese rispetto ad un rischio reale di diffusione della "bestia". 

Di piu' non possono fare. Ora sta a voi, cari concittadini residenti in loco, rispettare con estrema serietà tutte queste ordinanze. Ne va di mezzo la vostra salute e quella dei vostri cari.
Non giudicate esagerate queste misure. Rispettatele e basta. Per voi, per i vostri figli. Tutto il mondo si sta chiudendo per proteggersi da un virus che, non ci viene detto per non creare panico, ma che di fatto sappiatelo è la peste dei nostri anni.

Lo so. Viene difficile stare barricati in casa quando di fronte si ha un mare che è un richiamo incredibile e si vive in un clima da Dio, con tramonti che cominciano ad essere mozzafiato. Guardateli dalla finestra e dai balconi di casa vostra ed immaginate che quando tutto finirà tutti potrete godere nuovamente in assoluta libertà del nostro meraviglioso paese.
Vivrete fino al 3 aprile (e speriamo finisca tutto per questa data) la condizione di emigrati in casa vostra. E' dura, ve lo posso assicurare. Ma se vi ci abituerete passerà tutto piu velocemente.
Buna fortuna concittadini. Buona fortuna o mia bella isolata Bagnara.