venerdì, aprile 24, 2020

SCRIVERE

Vi capitano dei momenti in cui non sapete cosa fare? Ecco, per me è uno di quei momenti. E' venerdì, siamo prossimi al tramonto, fuori è primavera, l'aria è pregna di profumi e odori, invitante per una salutare passeggiata, ma, come tutti, sono recluso in casa, non ho giustificazione per uscire, potrei farlo "aumma aumma", ma non lo ritengo giusto.

E' ancora presto per mettermi a cucinare, mentre è ormai tardi per leggere. Preferisco farlo quando è ancora giorno e la luce del sole penetra calda dalla finestra sopra il divano illuminando la pagina del libro che tengo in mano. D'inverno amo invece leggere di notte, notte fonda, sotto il caldo delle coperte e con la fioca luce dell'abat jour sul comodino vicino al letto.

Pensavo di mettermi a pulire casa, ma è già ordinata e "zagariata" come si dice al mio paese. Non saprei proprio che fare e pur sapendolo, magari spolverare sopra i mobili o tirare giù tutti i libri dalla libreria per poi rimetterli a posto perfettamente spolverati e lucidi, toglierei comunque interesse al sabato mattina, giornata solitamente dedicata all'housecleaning, come dicono gli americani.

A proposito di anglicismi, da qualche ora ho finito la mia settimana lavorativa in smart working. Espressione errata poichè in inglese lavorare da casa si dice working from home. Smart working è il lavoro intelligente e cosa ci sia di cosi intelligente lavorando appunto da casa ancora non sono riuscito a spiegarmelo. C'è molta comodità, quello si, anche se alla lunga ti manca il contatto con gli altri, il caffè alla macchinetta, il gossip aziendale, il cazzeggio con i colleghi  piu' intimi e dopo un mese di penitenza, si lo ammetto, fin'anche l'affollamento in metro e le lunghe attese degli autobus. Ma tant'è. Ringrazio sempre Dio di essere tra i privilegiati, ovvero tra coloro che ancora il lavoro ce l'hanno sia pure in modalità smart working. Che, tanto per chiudere la parentesi linguistica aperta, in uno sforzo interpretativo taluni, specie tra giuristi e burocrati, traducono con un piu' semplice e corretto "lavoro agile". 

Eccomi dunque qui, perchè ogni volta che non so proprio che fare mi ricordo di avere un banalissimo blog e cosi mi metto a scrivere pur non sapendo cosa esattamente scrivere ma lo faccio ugualmente forse solo per riempire il vuoto che c'è in me. Non temo la pagina bianca, so che qualcosa riuscirò comunque a scrivere per sfogare questa mia innata passione. Ma, appunto, la domanda è: cosa?

Potrei offrirvi una lunga "filippica" politica, ma so, che come me, anche voi siete ormai arcistanchi di chiacchiere e polemiche. Vogliamo solo essere rassicurati e non trascinati dentro un vortice di voci contrastanti. Vogliamo solo ritornare alla normalità perduta, essere sani in salute e tranquilli sotto il profilo economico.

Pensandoci, potrei politicamente concentrarmi sulla mia piccola Bagnara, ma non mi va di inferire in questo momento su un Sindaco che so essere stato lasciato da solo, attorniato solo dai suoi umilissimi quanto fedeli e intimi sostenitori, ad affrontare amministrativamente il peso di questa sospensione sociale in cui viviamo. Avremo tempo e modo per riparlarne, magari alla ripresa quando tutto riemergerà alla luce, anche i tentativi di prepararsi ad eventuali elezioni anticipate. E si, esistono anche questi, sono reali. Eccome.  Spesso si consumano via chat, ma la sostanza non cambia. Ma mi fermo qui.

Scrivere di calcio o di sport in generale? No, per carità. Mi spunterebbe la lacrimuccia. E' una delle assenze che sto patendo piu' di altre. In primavera lo sport esplode come i fiori in tutte le sue varie fragranze e per noi "malati" è forse la stagione piu' bella, piu' ricca dell'anno. Calcisticamente parlando saremmo stati al rush finale, magari la Juve sarebbe stata ancora in testa al campionato e forse in semifinale di Champions. Ed a giugno poi ci sarebbero stati gli Europei in quella insolita versione itinerante con una Nazionale giovane e  ritornata simpatica. Che peccato, stramaledetto virus.

Scherzando e ridendo mi accorgo di aver già scritto quella che in termini giornalistici si chiama una cartella. Credo possa bastare per il momento. Ho il pollice della mano destra che mi fa male essendo che ho scritto sdraiato sul divano grazie al cellulare. Che comodità, ragazzi. Quando ho iniziato a fare il cronista, fine anni '80, non esisteva questa tecnologia che ti consente di scrivere sempre e comunque, da qualsiasi postazione remota, ovvero in qualsiasi angolo del mondo dove ci sia una connessione ad internet. Pochi minuti e pubblichi anche. Cose impensabili 30 anni fa, quando "vergavi" il tuo pezzo con la macchina da scrivere, chiamavi il giornale per dettarlo o qualche anno piu' tardi al massimo lo inviai con il fax  per poi vederlo pubblicato solo il giorno dopo. Oggi basta un click ed ecco pronto il pezzo per i miei lettori.

Lo so. Come al solito ho scritto il nulla del nulla. Credetemi mi viene davvero facile. Ma l'ho fatto perchè appunto non sapevo che fare, esattamente come voi che l'avete letto.

Alla prossima. 






mercoledì, aprile 15, 2020

Bagnara, aiutare gli operatori turistici si può

Non bisogna perdere tempo. La Fase 2, quella dell'uscita dalla quarantena e della ripresa delle attività economiche, va pensata e organizzata subito. Non solo a livello di governo centrale e regionale, ma anche locale.  I comuni devono muoversi, devono fare qualcosa anche loro, laddove è possibile, specie per sostenere quei settori che piu' di altri hanno subito le negative conseguenze economiche di questo lockdown generale. 

E' vero che i Comuni possono poco e che i loro margini di manovra sono ridottissimi. E' vero pure che molti di questi enti sopravvivono da anni lungo un baratro finanziario e con casse praticamente vuote. Ma qualcosa possono e devono farla.

Non si tratta di dare soldi ai cittadini che ne hanno bisogno. Si tratta solo di fargliene spendere di meno. Occorre solo capire dove e come intervenire. Il quando non è neanche da discutere: subito.

La domanda dunque sorge spontanea: dove e come può intervenire il Comune di Bagnara per sostenere la ripresa in particolare dei commercianti e degli operatori turistici locali, che a ben vedere sono quelli che stanno patendo di piu' la crisi e che piu' degli altri avranno difficoltà a riprendersi? 

Non esiste uno studio in merito. Ma i soldi non introitati, ovvero i mancati incassi dovuti alla chiusure forzate viaggiano su cifre a sei zeri. Ci sono famiglie intere che stanno attingendo ai propri risparmi per andare avanti, per pagare bollette, affitti, tasse ma anche solo per mangiare. Molti li stanno per finire. Alcuni li hanno già finiti. E senza soldi ripartire sarà davvero difficile, se non impossibile. L'opportunità di accedere al credito bancario senza valutazioni di merito grazie alla garanzia offerta dallo Stato è già qualcosa. Ma non basta. Per questa ragione il comune se può intervenire deve farlo. E' un dovere istituzionale, ma anche etico e morale.

Escluso l'abbassamento delle aliquote dei tributi locali (acqua e spazzatura) considerate già le note problematiche esistenti, a mio parere c'è qualcosa di concreto che l'ente può decidere sin da subito. Qualcosa di piccolo, ma che contribuirà a rendere meno difficile la ripresa per molti: la cancellazione per tutto il 2020 del canone per l'occupazione di suolo pubblico.

Non so esattamente a quanto ammonta annualmente il gettito derivante da questo canone e quindi non so quale posta in entrata è stata prevista nel bilancio comunale. Ma si dovrebbe trattare complessivamente di una cifra non impossibile da rimpiazzare, da sostituire, da trovare negli altri capitoli del bilancio comunale. Tra l'altro questo è un problema che a Palazzo San Nicola dovranno tenere in ogni caso in considerazione poichè è molto probabile che rispetto alle previsioni ci sarà un calo notevole di questo introito. Potrebbe infatti risultare non conveniente per alcuni operatori  occupare suolo pubblico per garantire un servizio alla clientela che con ogni probabilità sarà ridotto rispetto agli anni passati in virtu' delle prevedibili distanze che alla ripresa saranno comunque imposte dalla normativa nazionale in materia di sicurezza sanitaria. Tanto vale la pena dunque tagliare subito la testa al toro, imporre la cancellazione di questi pagamenti e pensare come riequilibrare il bilancio.

Questa iniziativa è stata già adottata da diversi comuni italiani tra cui Roma che vive anche e soprattutto di turismo tutto l'anno. Ed un piccolo paese che vuole essere a vocazione turistica come Bagnara non può non pensare di adottare la stessa misura.

L'iniziativa è sostenuta non solo dagli imprenditori interessati ma anche da molti cittadini come il sottoscritto o come per esempio l'architetto Mario Gramuglia che in suo post odierno su Facebook ha brillantemente scritto "visto che all'aria aperta il virus ha minore incidenza rispetto ai locali, qualora fosse possibile normativamente, il comune perchè non valuta la possibilità di ridurre drasticamente il costo del suolo pubblico, in modo da utilizzare gli spazi prospicienti, normalmente destinati a parcheggio o comunque occupabili, per attività di vendita come accade durante l'isola pedonale?".

Al Sindaco la risposta nella speranza che come al solito non intervenga la scure "assassina" di qualche potente burocrate locale.




domenica, aprile 05, 2020

Tra pensieri planetari e voglia di passeggiate al mare

Domenica delle Palme. Giornata meravigliosa. E' esplosa la primavera. Spring has sprung, dicono gli americani con un simpatico gioco di parole. Alberi in fiore, tepore solare, profumi nell'aria, tramonti che cominciano a farsi suggestivi, poetici, mitici.

E noi?  A casa, come oltre un miliardo di persone nel resto del mondo. E' pandemia planetaria. Con gli Stati Uniti che anche questa volta non si lasciano sfuggire l'ennesimo record, primeggiando già adesso in termini di contagi e in prospettiva purtroppo anche di morti. American First, sempre e comunque. Si aggiudicheranno anche questa Olimpiade, non c'è alcun dubbio, nell'anno in cui quelle sportive sono state rinviate causa Covid 19.

E vogliamo parlare del Giappone? Della sua sfiga proprio con le Olimpiadi? La prima volta nella storia che i nipponici si impegnarono ad organizzarle correva l'anno 1940.  Scoppiò la Seconda Guerra Mondiale e furono costretti a cancellarle. Corsi e ricorsi storici. Sfiga e risfiga storica. Per caso, porteranno male? Personalmente non credo a certi influssi paranormali, ma nel dubbio è bene che gli amici giapponesi ci rinuncino una volta per sempre. In questi casi meglio adottare il principio cautelativo piuttosto che rischiare di ritrovarsi magari tra 50 anni con un meteorite che colpisce la terra estinguendo l'umanità come accadde con i dinosauri milioni di anni fa. 

Pandemia mondiale. Avete visto quelle immagini proveniente dall'Africa dove si sa che il virus ha attecchito ma non è possibile sapere ancora in che modo, in quali proporzioni, con quali conseguenze? Non ricordo da quale paese arrivassero, ma ho bene in mente quelle immagini dei contagiati cacciati dai loro villaggi e costretti a recuperarsi un letto sopra gli alberi, tra i rami, nelle foreste. Nel Medioevo in Europa agli appestati era andato meglio.

E in Asia? Gli esodi di massa dalle grandi città dove manca ormai quasi tutto, spesso anche da mangiare? Esodi biblici, umanità errante, di ritorno nei paesini di origine alla ricerca di una salvezza che con ogni probabilità la stragrande maggioranza di loro non troverà.

E nella Russia di Zar Wladimr oggi tanto osannato dalle nostre parti? Ancora pochi isolati contagi. Ma chi ci crede? Come in Cina, origine di questo male, dove i morti per coronavirus ufficialmente sono inferiori addirittura ad Italia e Spagna nonostante una popolazione  venti volte superiore alla nostra e con una regione quella dell'Ubei che da sola è già piu' grande della penisola iberica.  Neanche Pinocchio sarebbe stato capace di una cotanta clamorosa bugia. Vi piacciono i regimi autarchici? Teneteveli stretti, ma lasciatene fuori l'Italia, vi prego.

E l'Europa delle meraviglie? Rischia di disintegrarsi. Laddove non ci è riuscito lo spread ci sta riuscendo il virus. La miopia e l'egoismo di taluni paesi del Nord sta spazzando via il progetto comunitario. Chi vorrà piu' stare assieme a Germania e Olanda considerate le briciole finanziarie che intendono concederci per affrontare questa brutale pandemia? Oggi, in un ipotetico referendum in stile britannico, sarebbe Italexit con il 100% dei consensi.

Ritorniamo a noi. A questa Domenica delle Palme. Che state facendo? Non è difficile immaginarlo. Io ho spento la tv. Senza calcio non ha senso seguirla e francamente sono ormai arcistanco di programmi su programmi dedicati all'emergenza.  Basta. Sono piu' che sufficienti la conferenza stampa quotidiana della Protezione Civile alle 18, le dirette del Premier e qualche trasmissione di approfondimento serio. Il resto per me è inutile.

Di pomeriggio non mi piace vedere film. Preferisco piuttosto leggere o scrivere come in questo momento. Ma è solo un palliativo, una medicina per alleviare le sofferenze dell'anima.

E la mia anima guardando fuori dalla finestra, osservando quel sole, quell'esplosione di colori e profumi, soffre.

Ho voglia di una passeggiata. Ma non in un posto qualsiasi. Ma nel posto in cui la mia anima si riconcilia sempre con se stessa. Davanti a quel mare che è anima anch'esso.

Ma anche Bagnara è chiusa. Anche i bagnaroti sono agli arresti domiciliari. E per loro la sofferenza deve essere maggiore della mia. Vedere il mare e non poterlo toccare. Un patimento dell'anima.

Buona Domenica delle Palme.