giovedì, febbraio 28, 2013

Il mio amato Papa

Sembrerebbe un giorno normale. Ma non lo è. Almeno per i cattolici. Oggi Benedetto XVI abdicherà dal trono papale lasciando il Vaticano. Alle 20 in punto un elicottero lo preleverà da Piazza San Pietro per condurlo a Castel Gandolfo. Qui si inabisserà definitivamente, scomparendo per sempre dalla scena pubblica per dedicarsi alla lettura e alla preghiera. Ma il suo fantasma continuerà ad aleggiare tra le mura petrine, peserà come un macigno sul suo successore, seguiterà a fare discutere. Un giorno memorabile è dunque questo, un giorno che sarà scritto nei libri di storia come tutto ciò che ne conseguirà nell'immediato. Tra qualche settimana avremo un nuovo Papa, ma a quel punto sarà come  ne avessimo due. Uno in attività, l'altro in pensione. Uno strano sdoppiamento per una figura che tutti noi abbiamo sempre vissuto invece come unica, indissolubile, inscindibile, sacra, beata. Ci abitueremo anche a questo, aggiorneremo i nostri pensieri e poichè da oggi in poi sono ammesse anche le dimissioni, non diremo piu' morto un Papa se ne fa un altro. Chissà chi sarà il successore, che volto avrà, che nome si attribuirà, da dove verrà, che lingua parlerà, cosa dirà subito dopo l'annuncio ieratico dell'Habemus Papam. Se sbaglierà, non v'è dubbio che lo "corrigeremo", come disse tanti anni fa il nostro amato Papa. E già, il nostro amato Papa. Benedetto XVI sarà stato pure all'altezza del proprio compito, sarà anche forse il migliore teologo vivente, sarà certamente più buono del pane, ma per me, credente ma non fervente, il Papa resta sempre quello, ha quella faccia candida con le gote rosse, quegli occhi azzurri, quell'accento polacco, quell'attaccarsi eroicamente alla croce quantunque senza piu' forze nel giorno della Via Crucis, è quel mantello sotto il quale nasconde giocandoci divertito un bambino, è quel libro che svolazza sulla bara il giorno dei funerali. Non so se dicendo queste cose rischio la blasfemia o se offendo la dignità sacrale della Chiesa. Ma questo è, e questo dico.

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