martedì, febbraio 12, 2013

La verità? Non regge piu'!

"Un fulmine a ciel sereno". Un fatto storico con pochissimi precedenti che si perdono nei tempi dei tempi. Da ieri non si parla d'altro fuorchè di questo. Le dimissioni del Papa. In ogni angolo del pianeta se ne discute. In Italia piu' che altrove. Tg monotematici, speciali televisivi, paginate e paginate intere su tutti i quotidiani e poi facebook, twitter, i blog (mio compreso), nei bar, nelle case, nelle chiese, dappettutto insomma. E' un proliferare continuo e inarrestabile di commenti e analisi retrospettive, introspettive, teologiche, retroscenistiche e chi piu' ne ha piu' ne metta. Tutti ruotano attorno ad un solo interrogativo: perchè lo ha fatto? Cosa ha spinto Benedetto XVI a rassegnare urbi et orbi le proprie clamorose dimissioni? Saranno stati gli scandali che recentemente hanno scosso le mura di San Pietro. Saranno state le molte lotte di potere che dividono la Chiesa al suo interno, sarà forse stata anche una scelta puramente teologica voluta per cambiare ieraticamente il corso della storia ecclesiale. In realtà chissà cosa sarà stato a spingerlo a questo atto estremo. Gli esperti, gli studiosi, i vaticanisti si dividono in merito. Io un'idea ben precisa me la sono fatta, che poi è quella piu' semplice, quella che si lega alle candide e semplici parole pronunciate dallo stesso Papa. "Non ho piu' le forze per andare avanti a causa dell'avanzata età". Ecco, cari fedeli, Benedetto XVI non ce la fa piu'. E' un vecchietto di 85 anni che sente di non avere piu' le energie per reggere fisicamente.. Non ce la fa piu' a sostenere viaggi transoceanici, non ce la fa piu' a stare ore ed ore davanti a folle oceaniche, a girare il mondo come la modernità richiede oggi ad un Papa appunto moderno. Non ce la fa piu' a stare dietro, o meglio sopra, ad una macchina amministrativa e di governo imponente come è quella appunto del Vaticano. Non ce la fa piu' a scrivere encicliche e allo stesso tempo a stare dietro a scandali e scandaletti, scontri di potere, nomine e contronomine di vescovi e cardinali. A 85 anni suonati pensa che sia giunto il momento di pregare e basta, lasciando il timone di San Pietro al suo successore. Che a sto punto si spera non sia un altro ottantenne, altrimenti saremmo punto e a capo.

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