lunedì, febbraio 25, 2013

Spoglio elettorale, negli uffici sarà come quando gioca l'Italia ai Mondiali

Siamo li, tutti pronti, curiosi di sapere, di apprendere dati, cifre, risultati. La maratona dello spoglio comincerà alle 15. Istant poll, exit poll, prime proiezioni, aggiornamenti di proiezioni e via di questo passo fino a tarda notte quando i primi dati ufficiali dovrebbero sancire l'esito definitivo di questa tornata elettorale. Si partirà con il Senato, cosi ci toglieremo subito il dubbio se una maggioranza alla fine dalle urne uscirà. Riflettori puntati dunque su Palazzo Madama dove, per via di un meccanismo elettorale diverso, gli equilibri tra le forze in campo sono piu' incerti rispetto alla Camera. E' qui che si gioca il futuro della prossima legislatura non tanto a Montecitorio dove la vittoria del centrosinistra è data quasi per scontata. Vedremo.
Intanto la curisiotà cresce e un pò ovunque ci si attrezza per seguire questo interminabile snocciolarsi di dati. Tv accese nelle case, radio a palla nelle auto, pc aperti negli uffici dove oltre a collegarsi con i i siti dei principali quotidiani nazionali ci si connetterà in streaming con i canali della Rai. Le cuffie sono già pronte onde evitare di disturbare il collega vicino che farà finta di lavorare perchè a sua volta sarà impegnato anch'esso ad osservare il divenire fluente delle notizie elettorali. Tranquilli, oggi il capo non chiamerà. Anche lui sarà infatti morbosamente assorbito dal vorticoso mulinare mediatico di dati e proiezioni. Insomma, negli uffici sarà come quando gioca l'Italia agli Europei o ai Mondiali durante l'orario di lavoro. Tutto si ferma e il resto, oltre alla partita, non conta. Tutti giustificati. Pratiche messe da parte. Ogni attività rinviata a domani quando tra una pausa caffè e l'altra ci si azzannerà tra colleghi nel commentare gli esiti che a quel punto saranno definitivamente finali. Il problema semmai è come riuscire a placare oggi l'ultras politico che c'è in ciascuno di noi. In queste ore ci si guarderà tutti in cagnesco ma non si proferirà parola. Nessuno si sbilancerà. Tutti staranno acquattati in attesa dei risultati. Silenzio assoluto ancorchè tattico. Il berlusconiano che sogna il sorpasso quando nei corridoi incrocerà un piddino farà di tutto per passargli scaramanticamente davanti.  L'altro invece guardandolo penserà "Passa, passa, tanto tra qualche ora ti smacchierò". I piu' sicuri tra i colleghi sembrano i grillini. E ce ne sono tanti. Quelli, andrà come andrà, si sentiranno comunque vincenti e già oggi mentalmente stanno mandando affanculo tutti con un sorriso talmente sfacciato che non puoi non leggere come una evidente quanto manifesta presa per il culo. Per loro in ogni caso sarà una goduria. I montiani invece mantengono un certo aplomb. Si sentono in un certo qual modo superiori agli altri colleghi e ostentano un certo distacco. Ti evitano. Li vedi girare algidi tra gli uffici come se fosse un giorno normale, ma alle 15 in punto, statene certi, saranno i primi a collegarsi con il Corriere.it. Sognano il 15% e un pareggio al Senato. Sanno di non poter vincere nei tempi regolamentari. Puntano dunque ai supplementari, se non addirittura ai calci di rigore. Di ingroiani se ne vedono invece pochi in giro. Quelli sono quasi tutti attivisti. Si sono presi un giorno di ferie per presidiare i seggi. Temono brogli elettorali, anzi sotto sotto li auspicano. E' pane per i loro denti. E i gianniniani? Non esistono o se esistono si nascondono e non c'è bisogno neanche di spiegare perchè.
Buona giornata e buon lavoro a tutti.
P.S. Alla fin della fiera,  quanti vivranno meglio queste ore di attesa sono gli astensionisti. Non se ne sono fottuti "un'emerita minchia" (cit. Albanese) prima del voto, figuriamoci dopo.
 

Nessun commento: