martedì, settembre 30, 2008

Un clima pericoloso da anni di piombo



Possono accampare qualsiasi scusa per giustificare l'ingiustificabile. Ma il messaggio che chiunque coglierebbe guardando quella vignetta è fin troppo chiaro, evidente ed immediato: Brunetta, il Ministro Brunetta, meriterebbe di essere ucciso per quello che sta facendo. Un'istigazione a delinquere, un vero e proprio invito all'omicidio lanciato dalle pagine dell'inserto satirico, non di un giornaletto eversivo qualsiasi, ma nientepopòdimenoche dell'Unità.

Grave, gravissimo, inaudito, inaccettabile per un paese civile e democratico come il nostro. Un orrendo salto nel passato che riporta a galla un clima di odio politico che si credeva fosse morto e sepolto con gli anni di piombo quando certe infamanti, ancorché irresposansibili campagne a mezzo stampa portarono a conseguenze terribili come l'eliminazione fisica di non pochi servitori dello Stato.

Rifletteteci un attimo. La vignetta pubblicata sull'Unità, che continua ad essere l'organo di informazione degli ex Ds, segue di appena un giorno la sparata di Walter Veltroni secondo cui l'Italia di Berlusconi è come la Russia di Putin. Ora non so se il tutto risponda ad un'unica cabina di regia. Fatto sta che si registra una preoccupante escalation di interventi destabilizzanti e denigratori finalizzati a cospargere veleno sul Governo e sui suoi uomini. Veleno micidiale, che inevitabilmente è destinato ad irrorare gli instabili neuroni di qualche mente malata.
Cosa ci dobbiamo aspettare adesso? Quale altra mossa registreremo in questo assurdo gioco da cattivi maestri?

A sinistra nessuno ha osato richiamare nessuno alla ragione. Nessun intellettuale al momento è ancora uscito allo scoperto. Tutti zitti e muti. Soltanto Vauro ha detto la sua ma solo per paragonare l'infelice vignetta dell'Unità agli inneggiamenti di Bossi ai fucili.

Ma ci faccia il piacere....
Ora immaginate cosa sarebbe successo se nel bel mezzo della tormentata vicenda dell'Alitalia, Libero e Il Giornale se ne fossero usciti con una vignetta ritraente un assistente di volo puntare una pistola sulla tempia di Epifani. Apriti cielo. Valter Weltroni avrebbe richiesto l'intervento dei marines per liberare l'Italia dal regime neofascista di Berlusconi e soci. Feltri e Giordano sarebbero stati impiccati a piazzale Loreto direttamente dai loro colleghi direttori di Repubblica e Manifesto, mentre nelle piazze italiane lavoratori, pensionati, girotondini e no global vari avrebbero dato luogo a falò giganteschi con le copie di entrambi i quotidiani.
Chiudo augurando lunga vita al Ministro Brunetta, che è bene ricordare dal lontano 1983 vive sotto scorta per le minacce delle Br.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro bagnaroto, sull'argomento volevo segnalarti il post che ho pubblicato sul mio blog: www.malarablog.wordpress.com/2008/09/30/lunita-spara-a-brunetta-ma-poi-precisa-tranquilli-la-pistola-era-caricata-a-salve/
Ho parlato personalmente con Mauro Biani e lui è convinto che sono stati i giornalisti a strumentalizzare quella vignetta. Credo che ci sia ben poco da strumentalizzare. Qualcuno ha già dimenticato come ha reagito la sinistra alla vignetta di Calderoli sull'Islam. Ma si sa, la satira è giusta solo se è di sinistra.
Ciao. Domenico Malara (www.malarablog.wordpress.com)

Giuseppe Careri ha detto...

Si, caro domenico, è vero ciò che dici in merito alla satira buona solo se è di sinistra. Ma ormai se la raccontano e se la ridono da soli poiché il Paese, la gente, i comuni cittadini non li stanno più a sentire. Il mega circuito intelletual-comico-giornalistico della sinistra è ormai autoreferenziale ed in quanto tale lontano dalla percezione comune. Insomma, l'epopea dei vari Travaglio, Guzzanti,Santoro e per ultimo di questo Biani, durerà ancora per poco e presto, molto presto volgerà verso l'inesorabile tramonto. La faziosità a danno dell'obiettività, infatti, non paga più nè in termini di audience né, soprattutto, in termini politici. Le cose cambieranno, vedrai.
Forse non sarà la nostra generazione a beneficiare di un clima culturale meno manicheo, scevro da idioti quanto inutili pregiudizi. Ma la strada ormai è stata segnata. Il '68 finalmente ce lo stiamo mettendo alle spalle.

Anonimo ha detto...

Secondo me al liceo avete saltato Boccaccio e Voltaire. Poi troppo impegnati per imparare qualcosa da Fo.

Pretendere obiettività dalla satira è come pretendere che un tram cammini fuori dalle rotaie.

Ricordo che Calderoli era, ed è, un Ministro della Repubblica. Non un autore satirico. Ed il suo fu un vero e proprio agguato nel corso di una trasmissione.

"e per ultimo questo Biani"

Vent'anni di satira per essere chiamato "questo Biani.

Travaglio e Santoro sono giornalisti. I fratelli Guzzanti sono autori satirici.

Non vedo il collegamento tra di loro.

CITO

La satira (dal latino satura lanx, nome di una pietanza mista e colorata) è una forma libera e assoluta del teatro[1], un genere della letteratura e di altre arti caratterizzato dall'attenzione critica alla politica e alla società, mostrandone le contraddizioni promuovendo il cambiamento. Sin dall'Antica Grecia la satira è sempre stata fortemente politica, occupandosi degli eventi di stretta attualità per la città (la polis), ed avendo una notevole influenza sull'opinione pubblica Ateniese, proprio a ridosso delle elezioni.[2][3] Per questo motivo è sempre stata soggetta a violenti attacchi da parte dei potenti dell'epoca, come nel caso del demagogo Cleone contro il poeta comico Aristofane.[2]
La satira, storicamente e culturalmente, risponde ad un'esigenza dello spirito umano: l'oscillazione fra sacro e profano[4][5][6]. La satira si occupa da sempre di temi rilevanti, principalmente la politica, la religione, il sesso e la morte, e su questi propone punti di vista alternativi, e attraverso la risata veicola delle piccole verità, semina dubbi, smaschera ipocrisie, attacca i pregiudizi e mette in discussione le convinzioni.

Giuseppe Careri ha detto...

Ecco, il problema è proprio questo: non riesci a vedere il nesso. E caro Monteleone, mi dispiace per te, ma il problema è e resta tutto tuo. Tuttavia, sono sicuro che un nesso tra Benny, Feltri, Guzzanti padre e Berlusconi ce lo troveresti eccome.
Infine, vorrei farti notare il livore, l'aggressività e la boriosità con cui hai esordito sul mio blog. Scommetto che sei di sinistra?
Ti lascio con un consiglio: allegerisci per un attimo i tuoi acculturatissimi studi personali, magari dedicando un'ora al giorno alla lettura di un banalissimo manuale delle buone maniere.