domenica, settembre 14, 2008

Tocca a Fini dare la scossa


Il Governo sale nei sondaggi. La fiducia dei cittadini verso la coalizione di centrodestra sembra, infatti, essere nettamente in crescita. O almeno cosi dicono gli esperti. Il motivo di questa accresciuta fiducia starebbe tutto nel pragmatismo di un Governo capace di affrontare con forte decisionismo annose problematiche (spazzatura a Napoli, sicurezza, Alitalia) ed animato da una portentosa volontà riformatrice (scuola, giustizia, pubblica amministrazione, federalismo). Il Paese sembra gradire.
Ma se sul piano squisitamente teorico il merito dei successi maturati nei primi 100 giorni di legislatura deve essere ripartito equamente tra tutte le forze che compongono la maggioranza, nella realtà invece accade che a spartirsi i dividendi di questa crescita in termini di popolarità siano soltanto Forza Italia e la Lega.
E Alleanza Nazionale? Al momento non pervenuta. Con Fini ibernato alla Presidenza della Camera, gli aennini sono praticamente scomparsi di scena. Ma cosa ancora più grave sono riusciti a farsi sottrarre dagli altri partiti della coalizione loro vecchi cavalli di battaglia come, per esempio, la questione sicurezza letteralmente appaltata dalla Lega.
Resiste soltanto Alemanno. La poltrona di sindaco della Capitale continua, infatti, a dargli visibilità nazionale. Ma Roma non è il Ministero delle Politiche Agricole e l'ex colonnello di An (ormai diventato a tutti gli effetti generale) deve guardarsi bene dalle mille imboscate che la città sempre eterna gli tende quotidianamente come dimostrano i recentissimi attacchi denigratori montati ad arte da l'Espresso per sminuirne l'immagine.
Insomma, mi sembra davvero assai poca cosa che un partito grande come An, possa oggi ridurre la propria proposta politica soltanto alla difesa dello stipendio dei carabinieri e al rilancio del premierato forte.
Con Alemanno impegnato a Roma, tocca, dunque, a Fini dare una scossa. E' vero che An con il partito unico è destinata a scomparire. Ma è altrettanto vero che vale la pena entrarci da vivi, piuttosto che da morti.

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