lunedì, settembre 15, 2008

La crisi finanziaria del secolo. Dove andremo a finire?


Un altro colosso finanziario americano è sulla via della bancarotta. E' di ieri la notizia, infatti, che i vertici della Lehman Brothers hanno avviato le procedure per l'amministrazione controllata della banca d'affari. Il primo passo verso il fallimento.

I mercati finanziari sono in fibrillazione. Il Tesoro americano al momento non sa che pesci pigliare. Soltanto pochi giorni addietro aveva provveduto ad un colossale salvataggio nazionalizzando la Fannie Mae e la Freddie Mac, le due più imporntanti agenzie americane specializzate in prestiti ipotecari.

Intanto Wall Strett si prepara ad un terremoto senza precedenti. Le borse di tutto il mondo oggi dovrebbero risentirne pesantemente.

Gli esperti sono oltremodo pessimisti: quest'ennesimo crack potrebbe causarne dei successivi in una sorta di effetto domino capace di trascinare verso il fallimento altri istituti bancari. Lo stesso Alan Greenspan, ex glorioso presidente della Fed, la banca centrale americana, dichiara che siamo di fronte alla crisi finanziaria del secolo.

Nel frattempo anche l'industria automobilistica statunitense sembra essere con l'acqua alla gola. Colossi come la Chrysler, la General Motors e la Ford hanno già chiesto al governo federale sovvenzioni per scongiurare il fallimento.

Cosa sta succedendo oltreceano? E soprattutto dove andremo a finire di questo passo? Se scricchiolano i mercati finanziari americani, figuriamoci cosa toccherà prima o poi a quelli europei. Gli esperti ci dicono che è tutta colpa dei mutui subprime, dei credit default swaps e di altre diavolerie del genere. Ma nessuno sa indicare con precisione la strada giusta per uscirne.

Noi profani non ci capiamo un benedetto tubo, ma abbiamo una preoccupazione di fondo: che forse l'Occidente democratico non sia poi così solido come ci hanno sempre raccontato e che nel confronto-scontro con il capitalismo autarchico russo-asiatico non è detto che a soccombere sarà alla fine quest'ultimo.

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