Ancora non è ben chiaro come i
ladri siano riusciti a intrufolarsi nel Palazzo, quale porta o finestra
avrebbero forzato per accedervi, se lo abbiano fatto nottetempo o addirittura
di giorno, utilizzando un piede di porco
o qualche altro attrezzo da scasso. Non si sa neanche se prima di arrivare alla
cassaforte dell’economato abbiano rovistato nei cassetti e negli armadi di
altri uffici o se siano andati subito dritti verso il malloppo perché evidentemente
sapevano già dove trovarlo.
Cosi come non è dato sapere se ad agire sia stata
una banda “bassotti” oppure un mariuolo in azione solitaria, od anche se le
telecamere di sicurezza abbiano ripreso qualcosa semmai fossero al momento funzionanti.
Nei prossimi giorni forse le forze dell’ordine e quindi la cronaca locale ci
sveleranno questi interessanti dettagli per placare la nostra morbosa curiosità
di lettori e cittadini.
Tuttavia, nell’attesa di saperne
di piu’, una cosa comunque è certa: la vera sorpresa non è stata apprendere del
furto, ma scoprire che a Bagnara Calabra, nel Sud dello sprofondo Sud, in un Comune dissestato e indebitato, erano rimasti ancora cinquemila
euro in cassa. E purtroppo anche questi ultimi spiccioli, voilà, sono adesso spariti. (Sic)
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