venerdì, settembre 22, 2017

Autunno, tra malanni e caldarroste

E' arrivato l'autunno. O, se proprio volete, è finita l'estate. Oggi luce e buio, notte e giorno, avranno la stessa durata. Si chiama equinozio, questo fenomeno, capita due volte l'anno (la prossima a marzo) e io ho sempre creduto che coincidesse con il 21 settembre. A scuola ci avevano insegnato cosi. La mia maestra ce lo diceva sempre: tenete a mente il 21, non scordatelo, è un numeretto magico perchè il 21 settembre comincia l'autunno, il 21 dicembre l'inverno, il 21 marzo la primavera, il 21 giugno l'estate. Un metodo molto efficace per farci memorizzare l'inizio e la fine di ciascuna stagione. Un pò simile alla famosa filastrocca del "30 giorni a novembre, con aprile, giugno e settembre" inventata per farci ricordare il numero di giorni di ciascun mese. Eppure, non è cosi. Lo scopro a 49 anni. Leggo infatti che l'ultima volta che l'equinozio d'autunno è coinciso con questa data è stato addirittura mille anni fa. Lo dice la scienza ma evidentemente la mia maestra all'epoca non ne sapeva niente. Vi giuro, sono rimasto basito. Mi è cascata una verità, una tra quelle poche che credevo assolute. Ma tant'è. Me ne farò una ragione. Sono grande e vaccinato. Posso superarla. Anzi, ne sono certo, la supererò. Anche se questa scoperta ha insinuato in me il timore che il tempo potrebbe portarmi un conto salato anche su altre ben piu' importanti verità. Come dire, mai dare nulla per scontato. Aveva ragione quel tizio che sosteneva che tutto è vero fino a prova contraria. 
In ogni caso, benvenuto autunno. Stagione in cui cadono le foglie e purtroppo anche i capelli. Ne so qualcosa. State ridendo? Facile farlo sulle implumi disgrazie altrui. Ma state attenti: l'autunno potrebbe tirare un brutto scherzo anche a voi virgulti capelluti, uomini e donne senza problemi di atrofizzazione dei follicoli piliferi. E già, pare infatti che con la diminuizione della luce solare diminuisce anche la produzione di serotonina nell'organismo umano, la sostanza della felicità, quella senza la quale l'umore finisce sotto i piedi, vostro malgrado e a vostra insaputa. Di conseguenza, anche se dotati di superchiome siete comunque tutti a rischio depressione. Lo dice ancora una volta la scienza, che a tale proposito consiglia: cioccolato fondente a josa. E fregatevene della linea, tanto per la prova costume mancano ancora undici mesi. Altrimenti,  datevi allo Xanax, vedrete che divertimento.
Leggo tutte queste cose sui giornali e quasi mi viene lo sconforto. L'autunno viene infatti dipinto con tutto il suo carico di acciacchi e malanni al punto tale che ho voglia di saltare subito alla primavera, al prossimo equinozio, quello previsto per il 21 (?) marzo. Ce n'è infatti per tutti e per tutti i rischi: mal di gola, mal di schiena, influenze, sembra che stiano tutti li ad aspettarci al guado come i cinesi sulla sponda del fiume, pronti a tenderci un'imboscata. Inesorabile, inevitabile, prima o poi ce lo beccheremo qualcuno tra questi accidenti.
Succede sempre  ad ogni cambio di stagione. E' successo già in estate (ricordate il caldo, il sole, i pericoli, etc. etc..?), accadrà anche con l'arrivo del solstizio d'inverno e poi ancora con l'equinozio di primavera. Funziona cosi, la cosiddetta informazione di servizio.
Chiudo quest'ennesima estemporanea riflessione da pendolare metropolitano. Sto solo pensando che essendo autunno, forse dal fruttivendolo troverò già le castagne. Si le castagne, evviva, stasera caldarroste, magari accompagnate da un bicchiere di un buon rosso e chi se ne frega dei malanni di stagione. 
Ben ritrovato autunno



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