Amo la lettura dei quotidiani. Specie degli editoriali,
quegli articoli in cui, direttori, firme illustri e studiosi ci raccontano dal
loro punto di vista fatti e avvenimenti legati essenzialmente alla politica, ma
non solo a quella. Non si tratta di articoli di cronaca dove il racconto dei fatti ha la prevalenza, ma di
vere e proprie opinioni che chi scrive ha maturato su quei fatti. Rappresentano
una chiave di lettura della realtà quotidiana che ci circonda. E’ un modo diverso di
fare giornalismo. E’ lo strumento con cui i giornali provano ad aiutarci a
comprendere meglio quanto ci accade intorno. Sono approfondimenti o spunti che
alimentano la riflessione.
Sono la mia linfa vitale, gli editoriali. Ossigeno per la mia
mente. Ne divoro a josa tutti i giorni. Non so dirvi quanti ne leggo, non so darvi un numero preciso. Questo
infatti varia giornalmente. Ma sono decine e li leggo tutti, almeno quelli dei principali
quotidiani nazionali. Da Repubblica al Corriere, dal Sole 24 ore al Messaggero,
dalla Stampa a Libero, dal Fatto Quotidiano al Foglio. E durante il fine
settimana si aggiungono pure i settimanali.
Per lavoro ho il privilegio di accedere ad un servizio
informatico di rassegna stampa. Sicchè tutte le mattine all’alba, prima di
recarmi in ufficio, tra il caffè della moka e la prima sigaretta, ma poi anche
durante l’attesa dell’autobus e il viaggio in metro, mi inebrio con la lettura degli editoriali. Se non ce la
faccio a leggerli tutti, completerò la lunga lista la sera prima di cascare,
esausto, tra le braccia di Morfeo.
Insomma, non mi faccio mancare proprio nulla ma allo stesso
tempo provo a non farmi incantare da nessuno. Ogni giornale ha la sua linea.
Ogni giornalista o studioso ha il proprio pensiero, diverso dagli altri.
Ascolto tutte le campane. Ho questo vizio o questo pregio, fate voi. Ascolto quelle che si sforzano a mantenere una parvenza di
terzietà, ovvero una giusta equidistanza nella contesa. Ma pure quelle invece
schierate tout court con una parte politica in causa e ne sostengono
apertamente le tesi argomentandole in profondità. Infine quelle campane sempre
e comunque contrarie a chiunque a prescindere, cosi per partito preso, o meglio
per scelta editoriale.
Sono ormai oltre 20 anni che mi cibo di editoriali quotidianamente
e sono arrivato al punto di saper individuare l’autore di un pezzo anche senza
averne letto la firma. Ciascuno ha il proprio stile e la propria prosa
inconfondibili, oltre a contenuti sempre identici quantunque riproposti con
parole diverse.
Alla fine provo a tirare le somme cercando di farmi una mia
idea ben precisa, partendo sempre dai fatti ma tenendo bene in mente anche le
opinioni altrui.
Lo farò anche questa volta in occasione di queste “incasinatissime”
elezioni politiche del 4 marzo sulle quali sto leggendo veramente di tutto e di
piu’.
Ad oggi, cioè a quindi giorni dal voto, questa mia personalissima idea non l’ho ancora
maturata nonostante chilometri di letture. Sono tra gli indecisi. Mi consolo pensando che sono in numerosa e abbondante compagnia.
Tuttavia pensando ad una mia possibile futura scelta elettorale, come da sempre proverò a farmi guidare dalla locuzione latina “in medio start virtus”.
Tuttavia pensando ad una mia possibile futura scelta elettorale, come da sempre proverò a farmi guidare dalla locuzione latina “in medio start virtus”.
Nessun commento:
Posta un commento