martedì, novembre 14, 2017

Italia, la madre dei talenti non sempre è incinta

Ventiquattrore non sono bastate per elaborare il lutto. Rabbia, delusione, amarezza, sconforto stanno ancora rodendo l'anima a noi calciofili e calciopatici d'Italia. E siamo parecchi, decine e decine di milioni. Fondassimo un partito, sbancheremmo alle prossime elezioni. Siamo la stragrande maggioranza degli italiani. Il calcio è la nostra stessa anima. È uno degli aspetti piu solidi della nostra identità. Siamo tutti cresciuti a pane e calcio e sono davvero una sparuta minoranza coloro i quali in questo momento non sono calcisticamente depressi perché in fondo se ne fottono. 
Nei bar, sul posto di lavoro, in palestra, in piscina, nelle piazze, reali e virtuali, l'argomento del giorno è stato questo. Ovviamente sono partiti i processi e ognuno dice la sua. Senza andare per le lunghe, io sono per: le dimissioni di Tavecchio e Ventura, per una riorganizzazione della Federazione attraverso il pieno coinvolgimento operativo di tutti i nostri ex campioni di calcio: da Maldini a Totti, da Del Piero a Vialli, da Sacchi a Lippi. Commissario tecnico: Carletto Ancelotti. Il mondo del pallone ai suoi protagonisti. È questa la rivoluzione che sogno. Il settore va riformato e pure in fretta. Questa auto esclusione dai Mondiali dopo 60 anni è una "scoppola" incredibile che deve dare la sveglia.
E però, scusatemi, ma se madre natura non ci da una mano, ogni sforzo sarà inutile. Voglio dire, se non nascono talenti la colpa non è di nessuno. È il caso, il destino, pensatela come vi pare, ma a me sembra che cosi è. Purtroppo, a differenza di quella dei cretini, la madre dei talenti non sempre è incinta. Pensate all'Argentina o alla Spagna o al piccolo Belgio, per non parlare dell'eterno Brasile. Talenti a non finire. L'Argentina si permette il lusso di non convocare Gonzalo Higuain. Immobile, Belotti e Gabbiadini gli possono solo allacciare i lacci delle scarpe. O no? Non credo si tratti solo di una questione di troppe presenze straniere come sostiene Salvini, il quale non ha perso tempo nel buttarla in politica. Altro sport in cui  noi italiani primeggiamo. E Renzi ovviamente ha gia detto la sua al TG1. No, dicevo, credo che sia anche una questione di carenza in questo momento di talenti. Pirlo a 19 anni per giocare venne a Reggio Calabria. Nell'Inter non trovava spazio. Ma poi emerse comunque diventando il top player che è stato. Idem per Gattuso. Scappò in Scozia alla stessa età di Pirlo, ma poi emerse e divenne Ringhio. Vogliamo parlare di Materazzi che a 18 anni giocava nei dilettanti in Sicilia? E oggi c'è un Totti, un Del Piero, un Baggio, un Rivera, un Mazzola, un Riva, etc etc, campioni autentici, talenti unici, capaci di esordire giovanissimi in serie A? Cioè Maldini, debutto a 16 anni. Certo non mi pare che possiamo paragonarlo a De Sciglio o Darmian. Li abbiamo oggi questi talenti ?No, non li abbiamo. Abbiamo Jorginho ed Eder.
Tuttavia, ciò non significa che Tavecchio e Ventura debbano continuare. Gentilmente, andate a casa. Grazie. Siete nell'età della pensione e certo i soldi non vi mancano. Godetevela.

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