lunedì, aprile 15, 2013

Reporter, una passione innata

Una settimana senza scrivere. Non è poco. Del resto, per farlo occorrono tempo e stimoli. Né l'uno, né gli altri in questi sette giorni mi sono venuti in soccorso. Il lavoro e la famiglia ti assorbono, mentre la cronaca scarseggia, non ti motiva, non ti offre quegli impulsi necessari a ragionare su eventi grandi o piccoli che siano. Apri i giornali ed è una noia mortale. Tutti i giorni sempre le stesse cose: lo stallo della politica, la crisi che continua ad incalzare, la Corea e le sue minacce nucleari, qualche suicidio, qualche omicidio, cose già viste e riviste mille altre volte. Poi accedi alla rete e idem con patatine: un appiattimento totale che solo le battute e la "cugghiunella" (divertimento ironico) tra amici virtuali sui social network riescono a rianimare. Mi vien voglia di andarmene in giro per cercare storie interessanti, fotografare luoghi e persone, parlare con la gente comune, immergermi nella vita intestina di una metropoli come Roma che di spunti per scrivere te ne offre moltissimi e di tutti i generi. Ho voglia cioè di riscoprirmi reporter. E' una passione che mi porto dentro da sempre e che di tanto in tanto riemerge prepotentemente specie quando la ruotine quotidiana soffoca e deprime ogni entusiasmo. Il ruolo di blogger che si limita alle opinioni comincia a starmi stretto. Sento il bisogno di raccogliere notizie direttamente e raccontarle, senza limitarmi alle solite fonti di approvvigionamento che poi sono i media e la rete. Ma come faccio? Devo pure lavorare, devo pure seguire mia figlia, accompagnarla a scuola, a danza, aiutarla a fare i compiti e il tempo dove lo trovo per andare in giro a caccia  di storie, di personaggi piu' o meno interessanti? D'istinto mi verrebbe di mollare tutto per dedicarmi "anima e core" a questa mia sana (o insana, dipende dai punti di visti) passione. Ma non posso. Nella vita bisogna pure mangiare e certo non è che si guadagni uno stipendio raccogliendo e raccontando storie. A meno che tu non sia uno scrittore di fama e di successo, per cui riesci a combinare entrambe le cose: la passione per la scrittura e la pecunia per vivere. Ma non è il caso mio. Non sono uno scrittore, nè tantomeno di successo. Sono dunque destinato a reprimermi e non è stato affatto un esercizio consolatorio vergare queste quattro righe quantunque scritte di getto e a mo di sfogo. Avrei voluto scrivere altro. Ma per oggi accontentavi di questo e se tra l'altro neanche vi è piaciuto, beh che dirvi, avete ragione.

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