venerdì, aprile 05, 2013

Bersani e Berlusconi alleati contro Renzi

Bersani e Berlusconi hanno un nemico comune. Si chiama Matteo Renzi. L'unico che può batterli, l'unico che può rottamarli per davvero. Al primo "scippandogli" la premiership del centrosinistra, al secondo surclassandolo alle elezioni. Vedrete che proprio per combattere il nemico comune, Pierluigi e Silvio alla fine un accordo lo troveranno. Quale al momento non è dato saperlo. Ma qualcosa si inventeranno. I due hanno iniziato ad annusarsi. La scusa è l'elezione del Capo dello Stato. Ma c'è da scommetterci che durante il loro faccia a faccia, previsto per la prossima settimana, stringeranno un accordo che prevederà soprattutto l'esclusione di Renzi da qualsiasi gioco. Ne va della loro personale sopravvivenza politica. Ora se questa operazione sta benissimo al Pdl che punta ancora tutto su Berlusconi, un po meno digeribile lo è per il Pd nella cui pancia la fronda antibersaniana è piu' consistente di quanto appaia e va ben oltre la stessa minoranza renziana. Vecchi notabili e una parte dei cosiddetti giovani turchi stanno infatti avvicinandosi di gran carriera al sindaco di Firenze ritenendolo, sondaggi alla mano, l'unico vero possibile salvatore della patria. La partita è dura e allo stesso tempo delicata e l'ipotesi di una scissione interna al partito non è del tutto peregrina. Scissione che potrebbe verificarsi  in entrambi i casi, sia se Renzi fosse messo da parte (uscirebbero i renziani), sia nel caso in cui il primo cittadino fiorentino vincesse la sfida della premiership nel centrosinistra (in tal caso a fare le valigie verso sinistra sarebbero coloro i quali non lo ritengono adatto a guidare la coalizione in quanto fin troppo berlusconiano). Insomma, il Pd sta vivendo una fase di ebollizione  tale che nulla può essere escluso a priori, neanche le ipotesi piu' drastiche come quella appunto di una potenziale scissione. Staremo a vedere.
Di tutta questa vicenda l'aspetto che stupisce di piu' è comunque un altro. Renzi è l'unico che al momento potrebbe essere in grado di porre fine all'era berlusconiana senza spargimenti di sangue o tintinnar di manette ma attraverso la via piu' semplice e democratica: le elezioni. I sondaggi stanno lì a dimostrarlo in maniera chiara e inequivocabile. Il potenziale del toscano è enorme. Drenerebbe voti in massa al Pdl e anche al M5S. Un giovane che piace, che parla un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti, l'unico ad aver capito in questi anni che per battere Berlusconi bisogna innanzitutto "rubargli" i voti. L'unico tra i partiti politici tradizionali che abbia saputo assecondare il diffuso sentimento popolare di cambiamento che sale dal paese. Non a caso ha fatto di tutto per piacere anche a destra. E c'è riuscito, a destra piace e non poco.  Dopo 20 anni la sinistra ha dunque l'occasione di vincere definitivamente la sfida  con l'imprensentabile di Arcore. Una vittoria storica che pensionerebbe per sempre il Caimano senza accordi o salvacondotti vari. Eppure, c'è una parte consistente della sinistra a cui Renzi non piace e che lo definisce addirittura un berlusconiano doc. Gli hanno appiccicato addosso questa etichetta e vedrete tra non molto gliene appiccicheranno un'altra ancora piu' negativa: quello di imprensentabile appunto. Renzi da Berlusconi ha mutuato astutamente, avendone anche attitudini personali, solo le tecniche di comunicazione di massa applicate alla politica. In sostanza, sa fare marketing politico. Ma è di sinistra. Dice cose di sinistra. Non ha conflitti d'interesse da proteggere, né inchieste giudiziarie da cui salvarsi. Non è ricco, non è vecchio, ama e non usa la politica per proteggere le proprie aziende, che, tra l'altro, non ha. Cosa ci sia di berlusconiano nel sindaco di Firenze, solo a sinistra lo sanno. Eppure, questo è.  Si ha l'impressione che una parte del Partito Democratico stia attuando la tecnica cara a quel marito che per dispetto della moglie si tagliò gli attributi.
La speranza è che Renzi vinca la sua battaglia personale perché vincendola terremoterebbe non solo il centrosinistra ma anche il centrodestra che, a quel punto, per sopravvivere sarebbe obbligato a cambiare. La speranza è che Renzi riesca a farsi candidare. E poiché a destra non vedo un altro Renzi, io sto con quello di sinistra.

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