Sono dati ufficiali, elaborati dai Monopoli dello Stato e diffusi dal gruppo Gedi (gruppo Repubblica tanto per intenderci) attraverso una applicazione semplicissima alla portata di tutti (http://lab.gedidigital.it/gedi-visual/2018/italia-delle-slot-2/analisi-nazionale/).
Dati dunque pubblici, acquisibili da chiunque. E pertanto, poiché mi ci sono imbattuto casualmente, il mio interesse non poteva non andare su Bagnara.
Premessa dovuta: il gioco d'azzardo è diffuso su tutto il territorio nazionale in cui ogni anno per giochi, lotterie e slot machine si spendono circa 150 miliardi di euro. Il fenomeno è molto piu' diffuso laddove vi è maggiore concentrazione di ricchezza, ovvero al Nord, anche se la distanza con il Sud non è poi cosi marcata come per i dati economici e lo sviluppo. Si gioca molto, anzi troppo anche nel Meridione e Bagnara non ne è certo immune.
Nella classifica nazionale il nostro bel paese si colloca infatti al 1269° posto su oltre 7954 comuni (se il confronto viene invece fatto con i 7100 comuni sotto i 50.000 abitanti, scaliamo posizioni passando al 1173° posto). Tanto per fare un confronto, nella vicina Palmi che è piu' grande e senza dubbio piu' ricca si gioca un po' di meno. La cittadina di Leonida Repaci in questa classifica si colloca infatti al 1852° posto, mentre Scilla, tanto per restare nell'ambito dei nostri confini territoriali, al 5.072° gradino.
Ma veniamo ai numeri che so già vi stanno ingolosendo.
A Bagnara nel 2017, nel gioco d'azzardo gestito dallo Stato, quindi quello legale, si è speso, sentite, sentite, ben 12.500.000 euro. Si, avete letto bene. Non ho sbagliato cifre: dodicimilioni e mezzo di euro, con una spesa procapite di 1236 euro su una popolazione di poco piu' di 10.000 abitanti e un reddito medio pro capite di 14.402 euro. Pensate, a Palmi la spesa pro capite è inferiore, 1007 euro su una popolazione decisamente piu' ampia (quasi 20.000 abitanti e un reddito medio di 15.301 euro). Di contro, c'è il valore delle vincite complessive effettuate sempre nel 2017: 9.310.000 euro. Mica pochi. Anche se il sospetto che siano stati restituiti con nuove giocate è quasi certo al 100%.
Chi pensa che la voce piu' alta di questa incredibile spesa sia quella delle scommesse sportive, ovvero quella delle schedine che un po' tutti ci giochiamo, si sbaglia di grosso. Da padrona indiscussa la fa infatti la slot machine: nelle 77 "macchinette" presenti sul territorio comunale nel 2017 sono state inserite banconote e monete per un valore pari a 6.840.000 euro che ne fanno le piu' potenti "succhia soldi" del paese. Segue a ruota, pensate un po', il Lotto con 2.860.000 euro, mentre appunto le scommesse sportive si attestano "solo" a 1.350.000 euro. Quarto posto per le cosiddette lotterie istantanee (Gratta e Vinci) con 1.090.000 euro. Molto, ma molto distanziato il Superenalotto (237.000 euro), mentre all'Ippica ci si giocano solo gli spiccioli (22.000 euro). Chiude la classifica il vecchio caro Totocalcio, oggi con l'aggiunta del Totogol per un "misero" totale di 6470 euro. Fuori classifica il Bingo: zero euro.
Di conto in conto. L'applicazione Gedi li fa anche allo Stato e ai gestori di questi giochi di azzardo. Bene, nel 2017 grazie alle giocate "bagnarote" lo Stato si è portato a casa ben 1.730.000 euro, mentre ai gestori sono andati in tasca 1.470.000 euro (ovviamente da dividere con i concessionari nazionali per conto dei quali operano).