Fate attenzione. Sul bilancio vi è poca chiarezza. Comprensibile l'atteggiamento di certa opposizione che minacciando denunce alla Corte dei Conti fa terrorismo psicologico con l'unico scopo di influenzare i consiglieri di maggioranza per indurli a votare contro in Consiglio Comunale e dunque al fine di approdarne allo scioglimento e giungere in tal modo tra sei mesi a nuove elezioni. Colpevole invece l'atteggiamento della maggioranza che ancora una volta è silente, non informa, sta acquattata, non prende posizione pubblicamente, soprattutto non spiega ai cittadini qual è la reale posta in gioco. Che non è politica, ma solo e squisitamente tecnica, contabile, di legittimità. Quella politica si è infatti chiusa con il commissariamento e con il fallimento della Giunta Frosina e su questo non può esserci discussione nè scusanti. Dovrebbero esserci piuttosto le dimissioni dell'assessore al bilancio, ma ognuno risponde alla propria coscienza e agli elettori, oltre che ad un'etica politica che non sembra piu' albergare in certe stanze. Ma tant'è. E ai colleghi giornalisti che operano sul posto chiedo: perché non raccontare le cose come stanno piuttosto che limitarsi a pastoni incomprensibili quanto indigeribili? Tuttavia, capisco. L'aria che tira è tremenda e stare sul fronte non è facile. Giustificati, ma fino ad un certo punto. Dicevo, il problema è tecnico ed è serio, oltre che grave. C'è un atto uno scontro tutto amministrativo tra organi di garanzia. La Giunta, il Sindaco non c'entrano piu' nulla. Da un lato vi è un commissario ad acta, funzionario della Prefettura supportato dai due dirigenti con cui ha predisposto gli elaborati del bilancio. Uomini dello Stato, cosiddetti burocrati, vincitori di concorso, con decenni di esperienza sul campo e pertanto sulla carta competenti. Che spulciando carte e compulsando leggi e regolamenti hanno prodotto un atto da far approvare al Consiglio. Dall'altra parte vi è invece un Revisore dei Conti, altro organo di garanzia, anch'esso sulla carta competente poiché iscritto ad un albo professionale la cui nomina al ruolo è frutto di un sorteggio gestito guarda caso proprio dalla Prefettura (in realtà essendo distante non ho potuto verificare se è anche il caso del dott. Forgione, ma dal 2011 è questa la procedura). Un tecnico, un professionista, che leggendo le stesse carte del Commissario ad acta e dei dirigenti e compulsando le medesime leggi e i medesimi regolamenti, è giunto a conclusioni diverse, gravi, certificando la presunta irregolarità contabile dell'ente e quindi la irregolarità dell'operato dei suoi interlocutori istituzionali in questa drammatica vicenda. La realtà è che è un casino, poiché siamo un comune dissestato in cui peraltro i presunti responsabili del dissesto ne contestano la legittimità con tanto di denuncia ai carabinieri. Che fare? Non vorrei essere nei panni dei Consiglieri comunali, specie di quelli di maggioranza poiché è ovvio che non sanno che pesci pigliare. Sfido infatti chiunque a dimostrare che almeno uno di loro sia piu' competente del Commissario e dei dirigenti o dello stesso Revisore dei Conti. Non è una critica, ma una constatazione. Anche io, piu' di loro, mi sarei trovato in estrema difficoltà. E il mio ex amico Adone Pistolesi la smetta almeno per una volta di fare l'eroe nazionale, perché anche lui non ha le competenze per sbrogliare questa intricatissima matassa. Tra 'altro, e chiudo, con questa riflessione a distanza, pur volendo e pur non votando il bilancio la questione non si risolverebbe. Il Consiglio verrebbe infatti sciolto, arriverebbe un nuovo commissario e il Revisore sarebbe lo stesso. Ad Maiora Bagnara.
mercoledì, ottobre 10, 2018
Iscriviti a:
Post (Atom)