domenica, marzo 31, 2013

Affruntata ai tempi dello streaming. Grazie Radiobagnaraweb

Mi sono commosso. Perchè negarlo. Affruntata mi scatena da sempre emozioni profonde. Non ne conosco le ragioni precise, forse è un mix di sentimenti che mi porto dietro da quando ero bambino, di certo è qualcosa che va al di là del senso spirituale e religioso della stessa rappresentazione, qualcosa di ieratico che tocca le mie corde piu' sensibili e che mi provoca un tourbillon di sentimenti che non riesco a dominare. Quest'anno poi è stata ancora piu' emozionante del solito. L'ho vista a distanza. A ottocento chilometri da piazza Morello. Ero a casa da mia sorella a Roma, con tutta la mia famiglia. Il computer  collegato alla Tv e come d'incanto ecco le immagini dell'Incontro tra la Madonna e il Cristo con tutte le scene che l'hanno preceduto e seguito. La voce inconfondibile del professore Pepè Tripodi che aleggia su una piazza stracolma baciata dal sole e invasa da una moltitudine di persone. La solita colonna sonora di sempre, le Vergini che attraversano la piazza, San Giovanni che corre al Sepolcro, l'annuncio dell'Angelo..."Alleluja Alleluja Cristo è Risorto". Mi vengono i brividi anche adesso. Ho provato a spiegare a mia madre il significato dello streaming, ma ad un certo punto ho desistito. Per lei si trattava di una diretta televisiva bella e buona e se poco poco uno ci riflette un attimo si convince che in fondo di questo si è trattato. Si, una diretta televisiva, grazie alle prodigiose tecnologie moderne che consentono con una semplice linea telefonica di diffondere immagini urbi et orbi al mondo intero. Occore dare a Cesare quello che è di Cesare. Pertanto, occorre dire grazie ai ragazzi di Radiobagnaraweb che hanno consentito tutto questo. Ad un certo punto i collegamenti con la diretta erano oltre 800, si 800, tanti per una radioweb che trasmette da un paese di poco piu' di 10.000 abitanti.  Significa che 800 bagnaresi emigrati, sparsi ai quattro angoli del pianeta, hanno assistito in streaming all'Affruntata emozionandosi e commovendosi come me. Radiobagnaraweb è ormai una realtà anche per questo. E' un servizio pubblico reso gratuitamente a quanti oggi sono lontani da Bagnara, ma le cui radici sono ancora ben saldamente piantate in riva allo Stretto. A quelli che vivono in paese tutto questo può sembrare normale, ma per quanti vivono fuori è qualcosa di eccezionale. Nell'impoverimento generale della nostra comunità indigena che oggi piu' che mai sta raggiungendo livelli cosi bassi mai raggiunti prima, esistono ancora delle eccellenze. Radiobagnaraweb è una di queste eccellenze, che quattro ragazzi (alcuni dei quali disoccupati) stanno portando avanti con enormi sacrifici ma con grande, grandissima, oserei dire smisurata passione. Sono i pionieri del web, cosi come lo furono dell'etere negli anni settanta e ottanta tutti coloro i quali diedero vita alla splendida epopea delle radio libere a Bagnara. Questa radio-video-web, la prima e ancora unica nel suo genere in paese, non è nuova a questi eventi. Già trasmette in diretta le partite della Bagnarese e tutte quelle occasioni di grande richiamo pubblico. Si potrà fare di piu', sempre meglio e so che questi ragazzi si stanno impegnando perchè ciò accada anche a breve. Di sicuro e col tempo migliorerà anche la qualità delle immagini diffuse. Ma già adesso, anche a nome di quegli ottocento che oggi si sono connessi, mi sento di dirvi: grazie, grazie e ancora grazie...oggi ci avete regalato una sublime emozione.

sabato, marzo 30, 2013

Lo stallo che affonda il Paese

Stallo totale. Non se ne esce piu'. La crisi politica si è avvitata e il paese rischia moltissimo. Troppi veti incrociati. Troppe pregiudiziali. I partiti armati l'un contro gli altri. Grillo non vuole nessuno se non se stesso. Bersani non vuole il Pdl. Berlusconi non vuole i tecnici. Scelta Civica non si sa che vuole. A sto punto neanche il Presidente della Repubblica sa piu' a che Santo votarsi posto che pur volendo non potrebbe neanche spedire tutti a nuove elezioni non avendo piu' il potere di sciogliere le Camere (semestre bianco). Nulla di tutto questo s'era mai visto prima nella nostra storia repubblicana. Le elezioni che finiscono in un sostanziale pareggio a tre. Il Parlamento che non riesce ad esprimere una maggioranza e quindi un governo. Un Presidente della Repubblica impotente rispetto ad una crisi di sistema senza precedenti. E intanto le sabbie mobili del Palazzo rischiano di fare sprofondare il Paese reale dove la crisi continua ad affliggere milioni di famiglie, centinaia di migliaia di aziende, una moltitudine sempre piu' consistente di disoccupati. Da fuori ci guardano con meraviglia, stupore e preoccupazione. Non comprendono le nostre reciproche pregiudiziali, nè questa guerra fratricida tra Guelfi e Ghibellini. Non capiscono come non si riesca ad anteporre l'interesse generale a quelli di parte quantunque la barca dove ci si trova imbarcati è la stessa per tutti e cominci a fare acqua da piu' parti.    Alla deriva rischiamo di andarci tutti e le responsabilità non possono che essere equamente distribuite tra ciascuno dei protagonisti in campo. Non ce n'è uno che può dirsi immune da colpe rispetto ad una situazione che se continua cosi avrà risvolti davvero drammatici. Ciascuno sta remando per conto proprio senza preoccuparsi del fatto che la barca sta ferma e alla lunga rischia di affondare. Il problema non è l'impossibilità di formare un governo subito, ma il fatto che se si andrà di nuovo alle elezioni lo si farà con il Porcellum, per cui le possibilità di ritrovarsi punto e accapo sono altissime.  Che fare? E chi può dirlo. La confusione è tanta. Tra qualche ora sapremo cosa il Presidente della Repubblica avrà deciso, quali consigli la notte gli abbia portato. Per il momento non ci resta che pregare e rivolgerci reciproci auguri per una buona e serena Pasqua.

martedì, marzo 26, 2013

Maledetta influenza

Maledetta influenza, ti assale senza preavviso, cosi dalla sera alla mattina, ti prende dalla gola,  a volte ti attorciglia le budella, spesso ti martella le ossa,  sempre ti sbatte dentro un letto. Ti priva delle tue abitudini quotidiane,  la colazione al bar, i giornali in edicola, le chiacchiere con i colleghi di buon mattino, le tue consuete pratiche da sbrigare. Ora sei qui sotto le lenzuola, ti giri e ti rigiri e quasi quasi ti   mancano pure il traffico e la metropolitana. Pensi a come dovrai riempire il resto della giornata, sapendo  di non avere la forza nè la voglia di fare alcunchè. Qualcuno ti ha portato il Corriere della Sera, ma leggerlo che fatica. L'odore della carta stampata è diverso dalle altre mattine, tutto ha un sapore diverso. Pure il dentifricio ti sembra amaro e quasi quasi ne provi disgusto. Non hai preso il caffè, nè hai ancora fumato e già questo ti cambia il senso della vita. Del resto con la gola in fiamme e i bronchi chiusi non ti va proprio di accendere una sigaretta. Ma per uno che  è tossico, non c'è cosa peggiore del mancato piacere delle prime quotidiane boccate di nicotina. A guardare la tv di mattino non ci pensi proprio. Trasmissioni per vecchi o casalinghe, nulla che faccia per te. Men che meno hai voglia di metterti subito a smanettare in rete passando da un social netwok all'altro. C'è una cosa sola che  ti andrebbe di fare: scrivere, ma farlo in questa posizione da sdraiato, con il pc appoggiato sulla pancia, le mani che a stento arrivano alla tastiera, la testa che ti fa male, è davvero un'impresa. Che fatica già scrivere queste quattro righe, meglio lasciar perdere. Chiudi qui dunque, che è meglio. Ma ora che fai? E sono ancora soltanto le 10. Maledetta influenza.

lunedì, marzo 25, 2013

Ma il giaguaro ci è o ci fa?

Ma Bersani ci è o ci fà? Voglio dire, fa finta di non capire o non capisce davvero? Cioè è cosciente di essersi ficcato in un cul de sac oppure spera ancora di riuscire laddove tutti pensano invece che fallirà? E' un genio della politica o piu' realisticamente un fallito destinato presto a passare la mano ad altri lasciando cadere l'incarico del Colle e, cosa peggiore per lui, cedere la leadership del suo partito? Curioso questo Bersani. Perde le elezioni, ma fa finta di averle vinte. Non ha una maggioranza ma si illude di poterla trovare. Sa che i grillini non lo seguiranno ma lui insiste ad inseguirli. Non vuole elezioni immediate ma sta facendo di tutto per ottenerle. Cerca l'unità del Pd ma di fatto lo sta spaccando. Dice che in Italia la situazione è drammatica, che il Paese ha bisogno necessariamente di un governo, ma poi sbatte la porta in faccia all'unica forza (Pdl) che gli offre su un piatto d'argento la possibilità di formare una maggioranza e il varo appunto di un governo. Voi lo capite? Io francamente no. Dove voglia andare a parare a sto punto solo lui lo sa. Certo è che di questo passo rischia di perdere su tutti i fronti. Da l'impressione di uno che essendosi cacciato dentro un vicolo cieco cerca disperatamente di venirne fuori senza però sapere come. Al che la domanda sorge spontanea: ma chi glielo ha fatto fare di imbarcarsi spontaneamente in una situazione complessa e complicata cercando anzi quasi pretendendo l'incarico da Napolitano? Avrà intuito genialmente una possibilità di successo che noi comuni mortali ancora oggi non riusciamo a scorgere? Avrà immaginato di formare un governo forte e coeso per dare le risposte che il Paese si aspetta? Ma quale appunto? E con chi soprattutto? Gira e rigira gl'interrogativi sono sempre gli stessi. La realtà è che  tra mercoledi e giovedi Bersani sarà costretto a ritornare dal Capo dello Stato con la coda in mezzo alle gambe. Non avrà i numeri che Napolitano gli aveva richiesto per affidargli un incarico pieno, per cui sarà costretto a passare la mano. Perchè dunque questo giro a vuoto? Si sarà veramente illuso in uno smottamento di grillini al Senato? Se cosi fosse, può un leader di un grande partito, com'è appunto il Pd, vivere di illusioni e non di certezze? Non sarebbe stato strategicamente meglio starsene fermo ed aspettare le mosse del Capo dello Stato che un governo lo vuole davvero e farà di tutto per averlo con il rischio che lo stesso Bersani potrebbe prima o poi essere costretto a rimangiarsi la sua pregiudiziale antiberlusconiana?  E poi, parliamoci chiaramente: che senso ha in questa fase ascoltare le parti sociali? Il presidente dell'Anci, per esempio,  potrà forse aiutarlo a trovare i senatori che gli mancano? E la Camusso? E tutti gli altri? Dai, "ragassi" l'impressione che si ha è che in questa confusa fase il leader del Pd stia veramente perdendo la bussola o se preferite sta perdendo solo tempo pettinando le bambole. Bersani  ha un'unica decisiva mossa da fare: si guadagni un'uscita di scena dignitosa, ammetta la sconfitta personale, si metta cioè da parte e spalanchi finalmente le porte a Matteo Renzi. Ne guadagnerà il Pd, ne beneficerà il Paese.

venerdì, marzo 22, 2013

Meno male che segna Balotelli

Punto e accapo. Tutto come prima. Insomma, ancora stallo totale. Chi pensava che Napolitano al termine delle consultazioni potesse tirare fuori il coniglio dal cilindro, è andato deluso. Il Capo dello Stato ha infatti dovuto prendere ufficialmente atto di una situazione di totale ingovernabilità che era ed è sotto gli occhi di tutti. Al momento non vi è forza politica in grado di mettere su una maggioranza e varare un governo stabile. Vi sono cosi tanti veti incrociati che producono appunto un blocco totale. Il quadro è abbastanza chiaro nella sua complessiva confusione. Bersani vuole Grillo ma questi lo manda continuamente a cagare. Berlusconi vorebbe i piddini ma questi vorrebbero invece vederlo in carcere. Monti pone i suoi paletti ma ormai non se lo fila piu' nessuno. Risultato: nulla di nulla e palla al centro. Ora è probabile che il Presidente della Repubblica affidi un incarico esplorativo allo stesso Bersani . Gli dirà, vai, guardati attorno, senti i partiti e poi torna da me. Se avrai i numeri necessari ti affiderò un incarico pieno, altrimenti non se ne farà nulla. Se non è una presa per il culo poco ci manca. Non si capisce infatti come il leader del Pd possa riuscire laddove sino ad oggi ha fallito. Se i numeri non ce li ha oggi, perchè dovrebbe averceli domani. Del resto, sono in molti a dirglielo anche all'interno del suo stesso partito dove il malcontento è piu' diffuso di quanto possa apparire all'esterno. Ma lui insiste ugualmente. Tira dritto lungo la sua strada, si è incaponito, quell'incarico sembra quasi pretenderlo. Dove voglia andare a parare a sto punto non è dato saperlo. Ciò che è certo è che piu' che un mandato esplorativo, quello del Capo dello Stato ha tutto il sapore di un contentino, una caramellina data al bambino bizzoso per tacitarlo per poi metterlo  elegantemente da parte. Dopo di che si aprirà la partita vera. A quel punto Napolitano quel coniglio dal cilindro lo dovrà davvero tirare fuori, altrimenti la via delle elezioni anticipate, anzi anticipatissime, sarà segnata. Che accadrà dopo il quasi certo fallimento di Bersani? Domanda da un milione di dollari. Attendere per capire.Vedremo.
Intanto i nostri marò ritornano in India. Ed anche questa sembra essere stata un'altra presa per il culo. Ma come, ci si chiede: prima li tratteniamo, sfidiamo l'India, inorgorgliamo il Paese e poi al primo sbraitare degli indiani ce la facciamo sotto e li rispediamo laggiu' come dei pacchi qualsiasi? Difficile capire questa clamorosa retromarcia. Difficile soprattutto digerirla. Ma tant'è,  le cose da noi vanno cosi.
Meno male che ieri l'Italia contro il Brasile ha fatto un figurone. La Nazionale si è espressa ad alti livelli, ha affrontato i campioni sudamericani alla pari, mettendoli spesso in difficoltà e rimontando un risultato bugiardo che nel primo tempo li aveva visti sotto addirittura di due reti quantunque avessero espresso una superiorità netta in termini di gioco e di occasioni sotto porta. Splendida la rete di Balotelli, un capolavoro di potenza e balistica. Se non è ancora un fenomeno vero  poco ci manca. Ma tutta la squadra è piaciuta. Una squadra giovane, con talenti in tutti i reparti che può soltanto crescere. Avanti cosi.

mercoledì, marzo 20, 2013

Il Quirinale come Zelig?

Ci siamo. Oggi avranno inizio le consultazioni del Presidente della Repubblica. Napolitano ascolterà tutti, si farà un giro cosidetto d'orizzonte, apprenderà dalle parole degli stessi protagonisti della politica nostrana lo stato dell'arte e poi deciderà se dare o meno un incarico e che tipo di incarico. Al momento la confusione regna sovrana poichè la situazione è quella che è. Le urne hanno rovesciato in Parlamento una situazione ingovernabile dove nessuna forza politica ha i numeri necessari per comporre una maggioranza e quindi un governo. Bersani vorrebbe provarci. Dice di potercela fare.  Spera di agganciare i grillini offrendo loro la possibilità di un governo del cambiamento. Ma dal Movimento Cinque Stelle rispondono picche. "Con Bersani mai, manco se di notte si mette a camminare in ginocchio sui ceci". Piu' chiari di cosi. E' dunque probabile che il Capo dello Stato non segua questa linea indicata dal leader del Pd essendo evidentemente votata all'insuccesso. Cosa accadrà allora? Difficile dirlo. Un governo delle larghe intese è improbabile. La pregiudiziale del Pd nei confronti di Berlusconi e del Pdl è una vera e propria conventio ad excludendum. "Mai con loro" ribadiscono all'unisono da Largo del Nazareno. Dunque, non se ne farà nulla, quantunque gli "impresentabili" si dichiarino aperturisti. Quali le alternative in campo? In queste ultime concitate ore si sta parlando di un possibile appoggio al Senato della Lega ad un governo targato Pd con il sostegno di Scelta Civica. I numeri, sebbene risicati, ci sarebbero. Potrebbe essere una soluzione praticabile anche perchè dalle parti dei leghisti non sono arrivate chiusure definitive, anzi qualche loro esponente di primo piano (Calderoli) si è sbilanciato dichiarandosi possibilitsta.. Ma è evidente che questa operazione dovrebbe avere il bene placito del Cavaliere posto che il rischio che correrebbe la Lega sarebbe quello di vedersi sfilare la fiducia del Pdl ai suoi tre governatori del Nord. Non a caso Maroni si è affrettato a confermare la solidità dell'alleanza con il centrodestra, proponendo e ottenendo di salire al Quirinale per le consultazioni addirittura assieme alla delegazione del Pdl. Ma il Cavaliere darà il suo ok? Dipende. Ed è qui che la partita del governo si intreccia inevitabilmente con quella piu' delicata dell'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Se Berlusconi avesse garanzie da parte del centrosinistra su una scelta condivisa, il che significherebbe anzitutto un no secco e preventivo a Prodi al Quirinale, allora una possibile maggioranza Pd-Lega-Scelta Civica sarebbe a quel punto un'opzione reale. Vedremo. Gli equilibri sono molto precari e quello che Napolitano si appresta a risolvere piu' che un rebus sembra appunto un rompicapo.
Intanto la novità assoluta di queste ore è che un comico, assiso a capo partito, andrà per la prima volta dal Capo dello Stato in sede di consultazioni ufficiali. Il Quirinale come Zelig?

lunedì, marzo 18, 2013

Bagnara rari bellizzi

La nostalgia è un sentimento bestiale che ti azzanna, ti prende per la gola, ti soffoca togliendoti il respiro. E' brutale quando riaffiora nella tua mente con il suo carico di ricordi e sensazioni. E' in quel momento che qualcosa o qualcuno ti manca, la cui assenza ti pesa, che vorresti che ci fosse ma  non c'è, anche perchè forse non potrà esserci mai piu'. E' la nostalgia per un genitore morto, per un amico lontano, per un amore perduto, per un luogo caro. Emozioni bellissime si caricano di una crudeltà assoluta e quando, cosi senza preavviso, tutte assieme contemporaneamente riemergono dal fondo del tuo animo, allora è dura, ma dura davvero. Devi faticare e parecchio per uscirne fuori senza regredire nel tunnel. Ci vuole molta forza, raziocino, barlumi di lucidità a cui aggrapparti per non sprofondare nella tristezza assoluta. Tutto passa e molto in fretta e quando ti accorgi che certe cose non ce le hai piu', sono il rammarico e l'amarezza che rischiano di prendere il sopravvento su di te. Si rientra nella normalità quando tutto questo dura giusto il tempo di un ricordo, una frazione di secondo, al massimo un minuto della tua giornata. Ma se dura di piu', allora c'è qualcosa di patologico in te. E pertanto lo devo ammettere in modo chiaro: sono malato, sono malato di nostalgia per il mio paese, una nostalgia che quando mi prende dura, dura piu' di un minuto, mi soffoca, mi fa contorcere le budella, mi fa stare tremendamente male, come in questo momento. Si, sono patologicamente innamorato di Bagnara. E' grave? E chissenfrega, anche perchè mi chiedo come non si può essere malati di Bagnara e "ri so rari bellizzi" se sei proprio di Bagnara?
 
I undi a viri viri:
i Scilla, i Santu Lia,
ri chiani ill’Asprumunti
oppuru ra Milìa,

ra chiazza i Purei,
ru ponti Caravilla,
oppuru ri vinei,
ra chiesa supra a villa…

perfinu ra hjumara
Bagnara è na bellizza rara!

U corsu, a Madonnina
o na figghjola beja
chi passìa nda via marina:
su bellizzi rari assai!

Quando sì luntanu
a senti chi ti chiama,
Bagnara è regina
ra costa e i tutta a chiana.

Na vota ca viristi
e dopu ha partiri
ti ciangi e batti u cori…
ma, purtroppu, ti nda jri!

Ta nzonni puru i notti
Chi luci ra lampara,
ha nu penzeru fissu:
mi torni a bagnara!
 
(Rocco Nassi, poeta dialettale bagnarese)