giovedì, aprile 19, 2012

Si al finanziamento pubblico ai partiti

Spira forte il vento dell'antipolitica. Oggi in Italia è cosi. Da una parte i partiti, stretti in un angolo, sfribati dagli scandali, impantanati in un empasse politico che li vede costretti a soggiacere alle volontà del governo Monti per non perire. Dall'altra i cittadini, schifati, sdegnati, indignati, ma soprattutto incazzati. E ne hanno ben donde, visto che ruberie e porcate varie vengono disvelate ormai con cadenza quotidiana sotto la lente di "sgradimento" dell'opinione pubblica nazionale.
Sembra di respirare il clima degli anni Novanta, quando sull'onda emozionale di Mani Pulite un referendum cancellò a furor di popolo il cosiddetto finanziamento pubblico ai partiti, salvo poi ritrovarselo tale e quale a prima sotto le mentite spoglie di "rimborsi elettorali".
Oggi il clima è identico. Questa volta nel mirino ci sono finiti appunto i rimborsi elettorali, quelli cioè che hanno consentito all'astuto Lusi della Margherita di comprare case e ville, al rozzo Belsito della Lega di investire in gioielli e lingotti d'oro, al trota Renzo di pagarsi la benzina e pure la macchina. Soldi pubblici, quindi soldi nostri, soldi però utilizzati in questi specifici casi per fini esclusivamente personali.
Scoperti gli illeciti, è ovvio che i responsabili saranno chiamati a pagarne le conseguenze anche sul piano penale. Ma intanto la furia popolare monta sulla spinta di uno sdegno tracimante. Non bastano le sanzioni penali per placare quest'ira furente, qui si vorrebbe chiudere i rubinetti una volta per sempre per lasciare finalmente a secco i "ladroni".
Un altro referendum? Non credo. Saranno gli stessi partiti che si autocastreranno cedendo agli scandali e quindi alla spinta popolare? Ma neanche per sogno. Quindi? Quindi, le cose resteranno piu' o meno come stanno adesso e come sono sempre state. Forse, ma dico forse, saranno al massimo resi piu' stringenti e quindi credibili i controlli pre o post rimborsi. Tutto qui.
Ed io sarò contento, non perchè so già che altri ladri ruberanno ancora, ma perchè la politica non sarà ad uso e consumo esclusivo dei piu' ricchi. Se infatti si decidesse di azzerare definitivamente il finanziamento pubblico, i partiti per poter soppravvivere dovrebbero andare alla ricerca di fondi privati. Piu' o meno accadrebbe in Italia ciò che accade oggi negli Stati Uniti, dove, proprio a causa dei finanziamenti privati, a comandare di fatto sono le lobby delle corporation e delle multinazionali che in quanto finanziatori delle campagne elettorali hanno un enorme potere di influenza sui candidati e quindi sulle loro future scelte di politica economica, sociale, estera e fin'anche militare. Il particolare prevarrà inevitabilmente sul generale. Gli interessi di parte saranno maggiormente tutelati a discapito degli interessi collettivi.
Obama, il predicatore di un governo più giusto e sociale, aveva giurato che nella sua Amministrazione non vi sarebbe stata traccia di lobbisti. Oggi a distanza di quattro anni dalla sua elezione e a pochi mesi dalle nuove presidenziali (si vota a novembre) si scopre che 40 consiglieri amministrativi, inseriti nei gangli vitali della Casa Bianca, sono appunto degli ex lobbisti professionisti. Secondo voi, che ci stanno a fare lì dentro?
Vi immaginate cosa accadrebbe in Italia se anche noi sposassimo il sistema all'americana di finanziamento della politica? Il nostro è un paese già di suo fortemente corporativo, dove ciascuno tenta di tutelare il proprio interesse personale o di categoria, spesso anche solo familiare. Se poi dessimo anche la possibilità ai piu' forti e ai piu' ricchi di "comprarsi" la politica, saremmo davvero fritti.
Per usare un luogo comune, passeremmo dalla padella alla brace, o se volete, il rimedio sarebbe peggiore del male. Tienamoci dunque i rimborsi ed arrestiamo i ladri.

martedì, aprile 17, 2012

Forse non aveva torto

Il Corano presto invaderà la Germania. Trentamilioni di copie della Bibbia islamica saranno infatti distribuite gratuitamente nei prossimi giorni nelle principali città teutoniche. L'iniziativa è di un facoltoso uomo d'affari palestinese trapiantato ormai da decenni in riva al Reno. Il suo obiettivo è quello di diffondere urbi et orbi il credo di Maometto con la speranza di riuscire a convertire quanti piu' infedeli sarà possibile.
Per carità. Nulla da eccepire. La libertà di fede è uno dei cardini della democrazia liberale e il proselitismo religioso è tanto lecito quanto lo è il semplice credere nel Dio che si vuole. Ognuno si sceglie il suo, anche se l'aggressività del proselitismo islamico è ben conosciuta quanto gli effetti estremi che esso genera.
Tutto giusto, tutto apparentemente normale quindi. Se non fosse per il semplice fatto che questa iniziativa ricade proprio in Germania, ovvero nella nazione che ospita la piu' grossa comunità musulmana europea e la cui costante e continua espansione fa registrare ogni anno numeri esponenziali. Alcuni eminenti analisti teutonici hanno studiato questo fenomeno e secondo le loro proiezioni nel giro di alcune generazioni la lingua più parlata in quel paese sarà appunto l'arabo e non il tedesco, si mangeranno più kebab che wrustel, in giro ci saranno piu' veli che minigonne, mentre nel Bundestad il partito di maggioranza relativa sarà quello di ispirazione islamica. Insomma, è molto probabile che nel prossimo secolo nella terra di Papa Benedetto XVI ci saranno piu' moschee che chiese.
Se questo è il punto, il problema dal mio punto di vista è invece un altro, ovvero l'ostinata e l'ostentata ritrosia dei musulmani di origine araba ad integrarsi nella comunità che li ospita. Per fare un esempio: i figli dei nostri emigrati negli Stati Uniti sentono si di appartenere anche alla comunità italiana, non rinnegano certo le loro origini, anzi spesso se ne fanno vanto, ma se chiedi loro di che nazionalità sono ti rispondono:"americana". Si, si sentono americani innanzitutto. Non la stessa cosa può dirsi per gli emigrati arabi in paesi stranieri. Il caso di Ozil, il campione di calcio della nazionale tedesca che non canta l'inno germanico perchè si sente più turco che tedesco (è figlio appunto di un emigrato turco, ma lui è nato e cresciuto in Germania) ne è l'esempio piu' lampante. La stessa Angela Merkel dopo decenni di accoglienza senza restrizioni ha dovuto ammettere pubblicamente il fallimento del multicuralismo praticato a Monaco e d'intorni.
Per tutti gli arabi musulmani la Sharia dettata dal Corano non è soltanto una complessa architettura di norme religiose ed etiche, ma rappresenta anche la fonte "costituzionale" da cui fare discendere il diritto positivo che gli uomini si danno per governare la comunità in cui vivono.
Vi immaginate una Germania governata dalla Sharia?
Tutto si lega, tutto s'incastra: la diffusione massiccia del Corano, la crescita sempre più esponenziale della comunità araba in Europa, cosi come i continui massacri di cristiani in terre arabe e l'impossibilità in quei luoghi di fare proselitismo religioso diverso da quello islamico.
Sarò forse esagerato, ma a me pare che l'Eurabia temuta dalla Fallaci non sia propriamente una fantasilandia.

sabato, aprile 14, 2012

La crisi? Meno male che non sono interista...

Che casino. Se provi un attimo a riflettere sulle attuali condizioni del nostro Paese ti vengono i brividi. Pensate un pò alla politica. Il Pdl senza Berlusconi è come una casa senza fondamenta. Fragile. Crollerà. Il Pd alleato dei banchieri è come un prete devoto a Satana. Un controsenso privo di credibilità. Della Lega debossizzata e ladrona inutile parlarne. All'Idv al massimo affideremmo la gestione di qualche tribunale, mentre Udc e Sel non rappresentano certo una speranza per un futuro migliore. Poi accendi la tv, apri i giornali, navighi in internet e vieni travolto da un'ondata di corruzione senza precedenti. Ruberie urbi et orbi. Nessuno può dichiararsi immacolato. Indagini, arresti e scandali coinvolgono tutti. Politici, magistrati, banchieri, falsi invalidi inps, grandi e piccoli funzionari della pubblica amministrazione, fin'anche i calciatori con le loro scommesse truccate. Melma dappertutto. Mio Dio. E dove viviamo? Poi provi ad alzare lo sguardo per volare alto e ti ritrovi di fronte un governo tecnico che riesce a mettersi contro in un solo colpo il diavolo ma anche l'acquasanta. Lascio al libero arbitrio di ciascuno di voi la facoltà di indicare chi tra Cgil e Confidustria sia il diavolo e chi appunto l'acquasanta. Intanto nonostante gli sforzi montiani,  lady spread sale e scende lo stesso, la borsa continua a bruciare miliardi di euro, la disoccupazione aumenta, la produzione industriale cala, la benzina costa ormai più dell'oro, mentre in attesa che arrivino le stangate dell'Imu e dell'Iva, l'Irpef ha già ridotto gli stipendi di tutti gli italiani. Oggi sul Corriere della Sera Aldo Cazzullo scrive che il patrimonio di ricchezza privata italiana è ancora imponente. Non so dove prende sti dati, ma se provate a chiedere a tutti i vostri amici, specie se quarantenni in giu', quanto risparmio hanno da parte, all'unisono vi risponderanno: "debiti". La classe media non esiste non piu' e sono davvero pochi coloro a cui a fine mese avanza qualcosa da accontonare. Pensioni? Non ne parliamo. Punto. Che fare? Nessuno sa che fare, anche perchè la recessione in cui il Paese è caduto è dovuta in gran parte a fattori esterni, internazionali, dunque non governabili da noi stessi italiani. Insomma, non siamo neanche piu' padroni del nostro destino.
Che casino. E meno male che non sono interista, altrimenti per me sarebbe stata sicura depressione. Morale:  forza Juve e per il resto, quel che sarà, sarà...Buon fine settimana a tutti!

venerdì, marzo 16, 2012

Calabria, macelleria sociale...

Come è labile in Calabria il confine che separa la gente comune dalla 'ndrangheta. Basta poco infatti per vederti coinvolto in vicende che per storia personale e familiare non avresti mai e poi mai potuto pensare che ti sfiorassero soltanto. Basta, per esempio, conoscere una brava ragazza, frequentarla in ambienti professionali puliti, innamorartene, decidere di andarci a convivere, farci un figlio e pensare che nella vita hai finalmente raggiunto quell'equilibrio che andavi cercando. Poi, però, una bella mattina ti svegli e scopri che tua suocera, donna incensurata, mamma di famiglia, viene portata via dai carabinieri all'alba perchè accusata di aver favorito la latitanza di un boss. Apriti il cielo. Il mondo ti casca addosso. E se per caso per passione fai anche il politico, questo mondo ti cade addosso con una pesantezza ancor più insopportabile. Agli occhi della gente comune non sarai mai piu' quello di prima, il figlio del magistrato integgerrimo, un bravo ragazzo da tutti riconosciuto tale. No, il sospetto avvolgerà il tuo presente, segnerà il tuo futuro, farà dimenticare il tuo passato. Gli sciacalli non aspettavano altro: hanno annusato odore di sangue ancora caldo e adesso si fiondano su di te, preda troppo facile da immolare sull'altare della retorica antimafia, della politica buona e giusta, dei furbetti del giornalismo locale. Non distinguono te dagli altri. Non hanno interesse a farlo. Anzi volutamente mischiano "capre" e "cavoli", fanno di tutta l'erba un fascio, confondono le posizioni, ti appiccicano addosso le loro abili etichette mediatiche, fanno di te un altro "modello" negativo da abbattere, quindi ti chiederanno le dimissioni, anzi te le hanno già chieste. E' chiaro: il loro obiettivo non sei tu...ma chissenefrega...
E' macelleria sociale.

martedì, ottobre 04, 2011

La traballante giustizia italiana e la piazza forcaiola

Sono stati assolti. Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono innocenti. La Corte di Appello di Perugia non ha avuto dubbi. I due fidanzatini, non hanno commesso il fatto, cioè non sono stati loro ad uccidere la povera Meredith Kercher quella tragica notte tra il 1 e il 2 novembre del 2007, quando la studentessa inglese venne barbaramente sgozzata da chi con ogni probabilità avrebbe voluto usarle violenza sessuale e forse c' è anche riuscito. Per quattro anni abbiamo tutti creduto alla ricostruzione di un omicidio che secondo i Pm dell'inchiesta era nato quasi per gioco. Tre ragazzi bevuti e sballati (Amanda, Raffaele e Rudy Guede) avrebbero voluto coinvolgere Meredith in un'orgia. Amanda la diabolica e perversa ragazza dallo sguardo d'angelo. Raffaele, bravo ragazzo di provincia, però un pò strano e comunque soggiogato dalla straordinaria bellezza dell'americana. Infine, Rudy, l'ivoriano, il bruto, il forzuto, quello che probabilmente teneva stretta a letto la vittima mentre gli altri le sferravano le coltellate mortali al collo sol perchè si era rifiutata di partecipare al giochino sessuale ordito dai tre in preda ai fumi dell'alcol e della droga.

Dopo tre giudizi, scopriamo che così non è stato, che quella sera, in quella maledetta casa, Amanda e Raffaele non c'erano. Nessuna traccia evidente della loro presenza. Nessuna prova che dimostrasse, ogni oltre ragionevole dubbio, la loro colpevolezza. Ed allora, ci si chiede: ma com'è stato possibile che per quattro anni, due giovani ragazzi innocenti siano stati tenuti in carcere preventivamente, prima cioè che si accertasse fino in fondo la verità? Com'è possibile che alcuni giudici, quelli di primo grado, abbiano visto quelle prove che per altri giudici, quelli di Appello, invece non c'erano e non ci sono mai state? Misteri della giustizia italiana che, in ogni caso, da questa vicenda ne esce davvero malconcia anche e soprattutto agli occhi della comunità internazionale. E' la prova provata insomma, semmai ce ne fosse stato bisogno, che non la giustizia in se ma il sistema giustizia nel suo complesso in Italia non va. Procedure sballate, indagini scadenti, troppa pressione mediatica, cioè quella pressione mediatica che sposta i giudizi dai tribunali ai media, nei giornali, nei salotti televisivi. Una pressione mediatica micidiale che ammorba le menti creando una voglia forcaiola di piazza, a prescindere da qualsiasi ragionevole dubbio. Prova ne sono stati i fischi e le urla di vergogna che si sono levati dalla piazza antistante il Tribunale di Perugia subito dopo la sentenza di assoluzione.

La gente non ha accettato questo giudizio di innocenza. Credeva nella colpevolezza di Amanda e Raffaele, ne voleva pertanto la condanna a tutti i costi.

Mi chiedo: ma tutta quella gente che ieri si è messa ad urlare, cosa ne sapeva dei dettagli del processo? Ne poteva sapere di più dei giudici che prima di giudicare hanno vivisezionato tutta la documentazione cartacea, tutte le prove scientifiche prodotte dai periti, le dichiarazioni delle parti del processo, le verifiche dell'accusa e le controverifiche della difesa? No, certo che non poteva saperne di più. Eppure, tutta quella gente pretendeva di sostiturisi ai giudici ai quali ha gridato in faccia vergogna con forza e veemenza.

Una volta il nostro era un paese saggio dove tutti eravamo convinti del fatto che fosse meglio tenere in libertà 100 colpevoli piuttosto che un innocente in galera. Ora non è piu' cosi.

Ecco, la piazza forcaiola è l'ultimo anello di una catena malata, è la dimostrazione cioè che il sistema giustizia va rivisto e rifondato. La foga di manette alimentata da giornali e tv ha ammorbato il nostro paese.

E credetemi questa volta Berlusconi non c'entra.







giovedì, aprile 29, 2010

Caro mio vecchio blog...





Toh, il mio blog. Eh già, me n'ero completamente scordato. L'ho riscoperto oggi trafugando tra le mille cartelle del mio pc, laddove avevo trascritto l'url esatta per non dimenticarla. Ci ho cliccato sopra...e toh...che bella riscoperta.
Eh già, ti ho abbandonato.

Eppure l'entusiamo con cui avevo iniziato circa due anni fa questa avventura era autentico. Mi affascinava il ritorno alla scrittura. Mi affascinava ancora di più il fatto di poterlo fare pubblicamente senza doverne dare conto ad alcuno. Ne direttori, nè editori che ti dettassero la linea Nè fatti da raccontare seguendo le classiche regole deontologiche del giornalismo. Ma solo fatti visti dalla mia angolatura. Più che fatti, dunque, opinioni. Le potevo esprimere senza censura alcuna. Liberamente, quando e come volevo. E che soddisfazione sapere che qualcuno queste mie opionioni le avrebbe non solo potute leggere ma anche commentare. Formidabile. Il blog, che strumento formidabile , mi ero detto. Ne ero fermamente convinto. Me ne ero praticamente innamorato.
Poi...poi però (...e di mezzo c'è sempre un però) come in amore quando credi di aver conosciuto la donna dei tuoi sogni, quella definitiva, quella con cui pensi di legarti per la vita e vivere felicemente il resto dei tuoi giorni, toh..ecco spuntare un'altra donna, ancora più bella, più affascinante, capace di emozionarti ancor di più della prima...di farti letteralmente perdere la testa.
La donna che mi ha costretto a tradire e quindi ad abbondanare il mio blog appena nato, si chiama Facebook. Si, Facebook, il libro delle facce.
Straordinario, impareggiabile strumento di comunicazione. Facebook ti offre la stessa libertà del blog, ma offrendoti molto di più. Facebook è la comunicazione per eccellenza, è la connessione che ti cambia la vita e per certi aspetti in parte te la restituisce anche E' velocità. E' possibilità di dialogo. E' luogo di svago, ma anche di confronto serio. Ti offre amicizie ma a volte te le toglie. Ti fa scoprire cose nuove e ritrovare quelle vecchie. E' saggezza e banalità allo stesso tempo. E' la piazza. E' la libertà. Punto.
Per questo, caro mio blog, ti ho abbandonato. Ma oggi ti riscopro e contestualmente scopro anche che molti dei miei amici hanno abbandonato, chi prima chi dopo, ciascuno il proprio blog. Tutti fedigrafi, insomma. Anzi, tutti traditori.

Non so, se questo sarà l'ultimo mio post. Non so se ho voluto scrivere una sorta di de profundis per congedarmi definitivamente da te. Certo è che Facebook è decisamente un'altra cosa ed io ormai ne sono inscindibilmente legato.

P.S. Caro mio blog, nonostante tutto, non preoccuparti. Rimani sempre una risorsa da sfruttare o meglio (ritornando alla metafora amorosa) rimani sempre una donna bella e affascinante. Per cui non ti nascondo che se ci ricapiterà l'occasione una "bottarella" te la ridarò volentieri.
Con affetto,
il tuo Bagnaroto!!!

giovedì, novembre 06, 2008

Vomito da Obamite



Mi viene da vomitare. Sono malato. Ma la mia è una malattia di riflesso. Sono vittima, infatti, degli effetti collaterali di una epidemia mondiale: l'Obamite. L'infezione è dilagante. Fortunamente ne sono rimasto immune. Solo che stare vicino a chi ne è infetto mi causa incredibili stravolgimenti di stomaco. Purtroppo mi è difficile sfuggire al contagio perché, ahimé, vivo nel Paese maggiormente colpito da questo virus. Che, peggio della senilità precoce o dell'Alzheimer, divora avidamente i neuroni del cervello azzerando le capacità cognitive dei malati. Praticamente, chi si ammala di Obamite rincoglionisce.


Purtroppo di casi eclatanti ne esistono già parecchi. Prendete, ad esempio, Liberazione. Ieri ha aperto con una foto a tutta pagina del 44° Presidente degli "Steiz" accompagnata dal titolo "Forza Obama". Si Liberazione, l'organo d'informazione che ancora oggi si definisce orgogliosamente comunista, pacifista per vocazione, inneggia al neo Comandante in Capo della più potente macchina da guerra mai vista sulla faccia della terra, nonché Presidente della Nazione più capitalista che ci sia. Cosa sperano quelli di Liberazione che Obama si tatui il Che sul braccio, bombardi Wall Strett, si allei con Fidel Castro, dia asilo politico al Sub Comandante Marcos, bruci in piazza la bandiera a stelle e striscie e infine abbatta la Statua della libertà sostituendola con la salma mummificata di Lenin per la gioia di Diliberto e compagni? Appunto, come volevasi dimostrare, l'Obamite rinconglionisce e rincoglionisce a tal punto che è praticamente inutile provare a spiegare loro che, in un'ottica comunista, Obama, nonostante il colore della sua pelle, è e resta americano nel senso più dispregiativo del termine!!!


E che volete che vi dica del rincoglionimento del buon Vuolter, di cui, per la verità, si erano avuti i primi evidenti sintomi già prima dell'elezione del neo presidente statunitense? Un conto è dire sto con Obama, mi riconosco nel suo progetto politico, ne condivido la visione del mondo. Altro è, invece, organizzare al Pantheon, nel cuore di Roma, una festa per la sua elezione. Che ci azzecca? Che cazzo mi festeggi? Forse Obama risolverà i problemi del nostro Paese, farà decollare l'Alitalia, riformerà la scuola, darà più soldi ai pensionati italiani, farà vincere il PD alle prossime elezioni? Non credo che il buon Vuolter sia convinto di tutto questo. Credo piuttosto che il suo sia stato uno sberleffo a Berlusconi che, invece, ci teneva tanto alla vittoria di McCain. Insomma, come quando il Milan perde la Coppa dei Campioni e gli interesti scendono in piazza per festeggiare. Rincoglioniti, appunto.

Ma c'è anche l'Obamite alla rovescia, variante altrettanto pericolosa e contagiosa del virus originale, che, come un riflesso anticonformista, colpisce anch'essa rapidamente al cervello. Predete Gasparri che ad elezione avvenuta se ne è uscito con un "Ora Bin Landen sarà contento". Si può?

Potrei continuare. L'elenco di rincoglionimenti purtroppo è lungo. Ma mi fermo qui. Per oggi ho vomitato abbastanza!!!